
"Il governo Draghi ci dica cosa vuole fare del Ponte sullo Stretto, abbiamo diritto a una risposta definitiva. Basta con gli eterni rinvii e i balletti, altrimenti siamo pronti a farlo da soli". A dirlo è il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso di una conferenza stampa a Catania col governatore della Calabria, Nino Spirlì, e l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, sul tema "Grazie Ponte sullo Stretto: l’opera possibile e necessaria, per l’Italia e per l’Europa". All’iniziativa, promossa dal network "Lettera150" con il professore Felice Giuffrè, hanno preso parte anche l’ex ministro Pietro Lunardi, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e l’omologo della Calabria Domenica Catalfamo.
Lo scorso 10 febbraio, rispondendo ad un invito dell’Associazione "Lettera150", think tank composto da oltre 300 docenti universitari e coordinato da Giuseppe Valditara, i presidenti della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e della Calabria, Nino Spirlì, hanno accolto la proposta di assumere una iniziativa congiunta per rimettere in moto il procedimento per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
L'iniziativa, assunta alla vigilia della formazione del nuovo Esecutivo Draghi, ha suscitato un grande interesse mediatico e favorevoli reazioni di esponenti politici di primo piano, del centro-destra e del centro-sinistra. Per dare seguito al progetto, Lettera150 ha, dunque, predisposto un documento con cui si invitano le due regioni che si affacciano sullo Stretto ad esprimere al Governo la loro volontà di procedere speditamente e in modo coordinato verso il traguardo dell’annullamento della distanza tra Scilla e Cariddi e a riprendere la collaborazione con le imprese, già selezionate con procedura di evidenza pubblica, per svolgere la funzione di General Contractor.
A tal fine, Lettera150 ha chiesto l’utilizzazione del progetto definitivo, oggi nella disponibilità dell’Anas, a seguito della messa in liquidazione della società Stretto di Messina da parte di Mario Monti nel 2012. Le positive reazioni suscitate dalla prima iniziativa di febbraio hanno spinto Lettera150 ad andare oltre, chiedendo ai Presidenti delle Regioni che si affacciamo sullo Stretto di Messina e all’Amministratore Delegato di Webuild, Pietro Salini, di partecipare ad un incontro in Sicilia per ribadire un impegno comune che possa finalmente rendere concreto il sogno di generazioni di Siciliani e Calabresi: unire la più grande isola del Mediterraneo al continente europeo, nel segno di una rinnovata fiducia nel futuro della Sicilia, dell’Italia e dell’Europa. L'incontro, trasmesso in streaming, si svolgerà, alle ore 16, presso la sede della Regione Siciliana a Catania.
Spirlì: "Opera fondamentale per tutto il Continente"
Non è il Ponte sullo Stretto, ma il Ponte d’Europa; non è il collegamento tra due regioni, ma tra due territori europei. Calabria e Sicilia sono il primo ingresso di quella grande casa che è l’Europa». È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, a poche ore dall’incontro al Palaregione di Catania (ore 16) con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Al vertice prenderà parte anche l’amministratore delegato di WeBuild, Pietro Salini.
«Calabria e Sicilia – continua Spirlì – sono le porte per chi arriva dal Canale di Suez e dai Paesi che oggi detengono un grande potere economico, come Cina e India, ormai ago della bilancia dell’economia mondiale; senza contare il continente africano, che, nei prossimi decenni, sarà l’interfaccia naturale con l’Europa. Non è dunque ammissibile che i primi territori europei non siano tra loro collegati».
«Il Ponte d’Europa – afferma ancora il presidente della Giunta calabrese – velocizzerà gli spostamenti, lo scambio di merci, l’unione dei popoli; è un’opera fondamentale per creare una sola comunità, una sola economia, un solo patrimonio artistico e culturale». «Desidero ringraziare – conclude Spirlì – il presidente Musumeci, compagno di viaggio fidato in questo percorso pionieristico verso una proposta davvero concreta per la realizzazione del Ponte d’Europa. L’unità di intenti tra Calabria e Sicilia rispetto a un’opera che, per decenni, è stata descritta come frutto di una inutile propaganda politica, oggi diventa una richiesta senza condizioni: l’Europa non può restare sorda di fronte alle richieste dell’Europa. E qui, senza tema di smentita, è Europa».
Musumeci: "Senza ponte niente alta velocità"
"Noi vogliamo diventare il cuore del Mediterraneo. La piattaforma naturale delle navi che lo attraversano. Non è possibile diventarlo se non c'è l’alta velocità. Non ci può essere alta velocità se non si attraversa in tre minuti lo Stretto di Messina. Questo è l’appello che lancio al governo: siamo stanchi di essere considerati marginali rispetto al Continente Europeo". Lo ha detto il presidente della Regioni Siciliana, Nello Musumeci, a Catania in conferenza stampa col governatore delle Calabria, Nino Spirlì, e l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini. "Per le persone in buona fede - ha aggiunto parlando della realizzazione dell’opera - i problemi sono tecnici, per quelle in malafede, che sono tante nella politica dei Palazzi romani e non solo, è la volontà di mantenere il sistema Italia diviso in due: un Nord ricco e opulento, che produce, e un Sud povero che arranca e consuma i prodotti del Nord. Finiamola con questa farsa".
Salini: "Noi potevamo farlo, ma ci hanno fermato"
«Noi abbiamo fatto mille chilometri di ponte nella nostra storia imprenditoriale, compresi due a campata unica tra i 10 più grandi del mondo. Quello sullo Stretto si può fare. Lo stavamo facendo, ma ci hanno fermati. La differenza tra Paesi che crescono e quelli che annaspano è anche nella capacità di creare le grandi opere, di creare prospettive e di essere attrattivi. «. Lo ha detto l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini. «La responsabilità sociale è importante, ricordo che a Catania ho chiesto che fanno i ragazzi qui, mi è stato risposto "niente". Immaginare dei giovani senza futuro è terribile, che cosa ha fatto per loro la nostra generazione? Per questo mi sento coinvolto in questa operazione. E’ una sfida che insieme come Italiani dobbiamo affrontare e vincere. Dobbiamo spingere per il futuro dei giovani della Sicilia e della Calabria, glielo dobbiamo. La struttura - ha osservato - creerebbe 20mila posti di lavoro. Noi siamo pronti a partire, anche domani. Il progetto ha superato un sacco di ostacoli, superando tutti i passaggi burocratici previsti».
13 Commenti
ALDO SAVOLDELLI
22/04/2021 13:46
E tt i lavoratori, che fine faranno?
Francesco
23/04/2021 07:32
mi sà che metteranno le maestranze locali che poi rientreranno nel piano di matunenzione dello stesso ponte con assunzioni nei caselli e negli impianti di mantenimento dei tracciati stradali che comunicheranno con il ponte
qflacco
22/04/2021 19:43
Musumeci preoccupati di risolvere la questione della spazzatura, che dal 30 aprile non sappiamo dove portarla, ed i costi per la TARI saranno triplicati. Sarà un ponte che attraverserà la spazzatura! Complimenti a questi politicanti !
Natale
24/04/2021 08:40
Musumeci come Presidente di regione se non vuoi perdere l'occasione di poter gestire un flusso di € immenso presenta un reclamo alla corte EUROPEA per avere lil giusto riparto delle somme 74% e non 40% e per avere costruire il Ponte che farebbe diventare Palermo il primo porto di smistamento delle merci che giungono via mare.
GIUSEPPE
22/04/2021 20:15
quando ci saranno le prossime elezioni, si comincerà a parlare del ponte, .propaganda elettorale, come sempre , ma i Siciliani e i Calabresi, non sono fessi, meditate, è da condividere la frase...lo faremo da noi
Corrado
22/04/2021 21:47
Se hanno le risorse per fare il ponte, perché chiudono gli occhi davanti al dissesto delle infrastrutture? Il ponte finito quali saranno i vantaggi? Si sviluppa un territorio non con un'opera ma con un programma che sia in grado di rendere l'opera efficiente. I docenti dovrebbero saperlo! Fatto il ponte i problemi collaterali causati dallo stesso ponte restano anzi si aaggravano.
Giovanni Malara
23/04/2021 20:33
Questi due prima se ne vanno a casa meglio sarà per la Sicilia e la Calabria. Pensassero ai veri problemi della gente invece di pensare al Ponte.
Natale
24/04/2021 08:31
Si per la sicilia sarebbe uno sviluppo notevole, ma la ragione per cui il governo ne' i privati lo faranno(perchè saràù loro imedito) è ch eil ponte cancellerebbe il porto dio GENOVA declassandolo a porto turistico. Perchè mai le navi che trasportano merci dovrebbero fare alte 1000 miglia di viaggio , si fermerebbero a Palermo e le merci via treno giungerebbero a destinaziomne, con notevole economia e meno emissioni di CO".
mario loiero
22/04/2021 22:05
Ma dove pensate di trovare i soldi per costruire questo maledetto ponte, magari al gratta e vinci o con il superenalotto?. Ma vi rendete conto (Musumeci e Spirli') di quello che dite?. Vi rendete conto della struttura organizzativa /tecnica / umana ed economica che comporta la possibile realizzazione del maledetto ponte?. MI FATE RIDERE.
Franco
23/04/2021 05:57
Pensate prima a rifare tutte le linee ferroviarie di Sicilia e Calabria, che sono un disastro; pensate prima a rifare strade e autostrade di Sicilia e Calabria, che sono un Camel Trophy. Dopo aver fatto per bene queste cose, allora può avere senso parlare di ponte. Abbiamo viadotti e Gallerie e rischio crollo, in Sicilia e in Calabria, specie nel messinese; e questi parlano di ponte. Praticamente, si fa prima ad andare da Villa a Roma, che non da Messina a Trapani. E questi parlano di ponte! W la logica e il buon senso. E poi che un ponte si possa fare, OK, ma mi si deve garantire nero su bianco, con penali pensati, data inizio lavori, e data fine lavori, altrimenti ci sarà un cantiere perenne, con gravissimo disagio per Messina e Reggio. E soprattutto, questo ponte deve resistere ALMENO a un minuto di terremoto di 8° Rickter e relativo maremoto. Lo devono garantire nero su bianco, e se così non sarà, chi firma con firma leggibile, deve pagare tutto. Il lavoro c'è fra strade, autostrade e ferrovie, anche senza il ponte! Lo si deve solo voler fare! E poi, serve un poderoso controllo della Magistratura, perché quella merda di mafia e 'ndrangheta, non ci mettano le mani!
Giuseppe
23/04/2021 07:59
Speriamo che sia la volta buona, investire x il futuro per una regione che ha voglia di crescere.
cola
23/04/2021 09:01
La dichiarazione dell' Ing. Salini, ci indica che adesso i privati hanno deciso di mettersi in campo, con l'obbiettivo finale della costruzione di questa importante opera viaria. Meglio tardi che mai. Pero' .... per dirla come Jannacci .... potevano "pensarci prima" ! Speriamo che, imboccata questa direzione, si possa realizzare il sogno che fu dell'indimenticato Nino Calarco e di tanti altri in riva allo Stretto.
carlo
23/04/2021 12:09
"Lo faremo noi....! " piccolo particolare: Con quali soldi? In giappone mentre i politicanti e i dotti universitari nostrani pensano e costruiscono modellini di legno, si fanno ponti e tunnel, lo stesso dicasi della Turchia dove si sta costruendo a tempo di record il più grande aeroporto di europa, zone sismiche come quelle messinesi e calabresi. !!
francesco
23/04/2021 13:26
Egregi pseudo Presidenti ,pensate a velocizzare le ferrovie ,migliorare le strade e autostrade ,i voli ,gli ospedali , cercare di combattere le mafie con l'ausilio degli organi preposti ,creare lavoro per fermare questa emorragia di giovani e non .Fate le cose utili che servono adesso alle nostre regioni , se ne siete capaci , fatto questo , parleremo del ponte.
Camillo De Luca
23/04/2021 18:12
Che disastro! Ma quale ponte per l'Europa! Altre centinaia di miliardi rischiano di essere bruciati. Ma anche un profano capirebbe che per una tale opera non esistono gli spazi idonei per collocare gli enormi cantieri,sia sulla sponda calabra che su quella siciliana. Senza dire che bisognerebbe spostare parte degli attuali abitati, e per recepire i manufatti prefabbricati non esistono nè porti adeguati nè strade percorribili per i grandi trasposrti. un disastro annunciato.
Natale
24/04/2021 08:36
Il Ponte sullo Stretto di Messina non lo farà il governo in barba alle richieste dellUE ne i privati a cui sarà vietato, perche il ponte renderebbe inutule e dispendioso fare arrivare le navi a Genova il cui porto sarebbe declassato a porto turistico con danno enorme per la LIGURA cosa che Toti non piace.
carlo
25/04/2021 09:00
" Genova declassato a porto turistico" ma non scherziamo, il 70% dell'import svizzero proviene proprio dal porto ligure. Il ponte sullo stretto serve soprattutto ai siciliani in quanto porterebbe ricchezza, sempre se la mafia lo consente!
Franco
25/04/2021 12:31
Iniziate ad impastare il cemento...ah, ah, ah. Ridicoli. Aunni i pigghiiati i soddi?