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Coronavirus, somministrata prima dose ad almeno un terzo degli italiani. Nodo vacanze

Il dissidio tra le Regioni e Francesco Figliuolo è incentrato sulle inoculazioni durante il periodo di villeggiatura

Con più di 30 milioni di dosi somministrate finora la campagna vaccinale ha raggiunto oltre 20,7 milioni di persone in Italia, oltre un terzo della popolazione, quasi la metà completamente immunizzate anche con il richiamo (o in minima parte con il monodose Johnson&Johnson). Per fare un confronto con il Paese avanguardia in Europa, in Gran Bretagna si è arrivati a 50 milioni di dosi, con 6 milioni di abitanti in più. Ma tra gli Stati dell’Unione europea l'Italia tiene il passo, nonostante un calo delle inoculazioni negli ultimi giorni e ancora ritardi su alcune fasce d’età delicate, in particolare gli over 60.

I dati rivendicati dal commissario all'emergenza

Ieri il Commissariato all’emergenza ha rivendicato una media superiore al mezzo milione di dosi somministrate al giorno
nell’ultima settimana, ma altre stime indipendenti parlano di 484 mila circa. Dettagli, in fondo. Il dissidio tra le Regioni e Francesco Figliuolo è incentrato sui vaccini in vacanza. Dopo la reprimenda del generale, che ieri ha ricordato il focus su anziani e fragili, oggi il presidente della Liguria Giovanni Toti ha ribadito che «l'accordo con il Piemonte per consentire la vaccinazione ai cittadini di una regione che si trovino in villeggiatura nell’altra «non è alcuna stravaganza, è il sale del regionalismo, un servizio importante per i cittadini». E il governatore - che stamani ha firmato un memorandum con il collega piemontese Alberto Cirio e assieme pensano di allargare alla Valle d’Aosta - ne avrebbe parlato a lungo con Figliuolo.

Le iniziative delle Regioni

«Queste iniziative sono prese per agevolare i cittadini e, quindi, la crediamo corretta e giusta - così Cirio -. È nella gestione della trincea che ti scontri con le esigenze vere delle persone». Sull'invito ad azioni coordinate rivolto ieri dal generale risponde il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia. «Credo che le Regioni stiano rispettando di fatto tutto il programma vaccinale nazionale - dice -. Se dopo è utile ampliare dei target per non lasciare vuoti nelle agende vaccinali, secondo me è giusto farlo». E così il Lazio annuncia il successo da tutto esaurito di adesioni anche per il secondo open day di vaccini, oggi e domani. Iniziative analoghe sono in corso in diverse Regioni e il numero delle inoculazioni del weekend dovrebbe risultare aumentato. In Toscana, ad esempio, per fare passi avanti sui sessantenni, via libera a un 'vaccino day' straordinario domani. Gli over 60 che non si sono ancora vaccinati con la prima dose potranno andare anche senza prenotazione in alcuni hub, che le Asl hanno indicato nei territori di loro competenza. Restano le difficoltà nel raggiungere anziani isolati o che non riescono a prenotarsi e categorie poco considerate, così come nel convincere le persone refrattarie a vaccinarsi.

L'Anci scrive al ministro Speranza

L'Associazione dei Comuni italiani (Anci) parla di centinaia di migliaia di persone «in condizioni di particolare fragilità e di difficile raggiungibilità, a partire dai senza fissa dimora» e scrive al ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo un piano ad hoc. Intanto dagli Stati Uniti arriva un sondaggio per certi versi sorprendente, citato da Cnbc: i non vaccinati sarebbero più propensi a viaggiare senza preoccupazioni, anche verso luoghi densamente popolati, rispetto ai vaccinati, che invece chiederebbero maggiori garanzie sulle misure di contenimento in loco. Secondo la rilevazione Zeta Global su 3.700 consumatori, il 67% degli immunizzati dichiara che non viaggerà fino alla fine di maggio, a fronte di appena il 59% dei non vaccinati che aspetterà il termine di questo mese.

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