Prima svolta nelle indagini sulla scomparsa di Saman, la 18enne di origine pakistana residente in Emilia che si sospetta sia stata uccisa dai famigliari per il rifiuto di un matrimonio combinato. La polizia francese ha arrestato a Nimes un cugino della ragazza con l’accusa di omicidio e occultamento del cadavere della giovane scomparsa da circa un mese da Novellara, nella Bassa Reggiana. Si tratta di uno dei cinque indagati insieme ai genitori e allo zio della giovane, che si trovano in Pakistan.
Inquirenti ed investigatori ritengono che la giovane sia stata uccisa perché si opponeva alle nozze combinate dai genitori. Il cugino fuggito in Francia, Ikram Ijaz, era stato fermato il 21 maggio a Nimes, nel sud della Francia, a bordo di un pullman di linea partito da Parigi e diretto a Barcellona. Nel frattempo è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e tramite un mandato di arresto europeo sabato è stato arrestato. Le operazioni di estradizione, fanno sapere i carabinieri di Reggio Emilia, saranno avviate lunedì ma non si esclude una trasferta in Francia per sentire immediatamente l’arrestato. Sul registro degli indagati sono stati iscritti anche un altro cugino, i genitori (tornati in Pakistan) e uno zio della 18enne.
Nel frattempo il padre della ragazza, raggiunto telefonicamente in Pakistan dove si trova da inizio maggio, ha assicurato che Saman è viva ed è ospite di un ragazzo a Bruxelles. «Mia figlia Saman è viva, l’ho sentita l’altroieri. È in Belgio e sta bene. Il 10 giugno torno in Italia e spiego tutto», ha dichiarato Shabar Abbas al Resto del Carlino. L’uomo, indagato per omicidio dalla procura di Reggio Emilia, ha negato che la figlia abbia un cellulare con sé: «L'ho sentita su Instagram - se volete provo a dirle di chiamarvi, ma non so... Anche lei è preoccupata, quando l’ho sentita pure lei aveva visto le notizie su Facebook. E le ho detto di tornare in Italia per raccontare tutto. Lei era già andata in Belgio un’altra volta, l’anno scorso. Non so se torna». Saman si era rifugiata in Belgio già nel 2020, sempre per sfuggire al matrimonio combinato.
Intanto proseguono le ricerche nei dintorni della cascina dove lavorava la famiglia di Saman. I carabinieri hanno esaminato le serre e i campi dell’azienda che produce cocomeri.
Un altro cugino di Saman è ancora irreperibile. Dalle sue parole gli inquirenti si augurano di far luce su qualcuno dei tanti punti oscuri che caratterizzano questa storia. (AGI)
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