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Presunti abusi contro i "chierichetti del Papa", lettera anonima contro un ex Rettore

Tra i testimoni ascoltati nel processo in Vaticano c'è stato poi anche don Daniele Pinton, sacerdote dell’Aquila, che è stato confessore e direttore spirituale della presunta vittima L.G. degli abusi al Preseminario San Pio X

E’ stata inaugurata ieri la nuova aula per ospitare i processi in Vaticano. L'udienza del processo per i presunti abusi contro i cosiddetti "chierichetti del Papa" si è svolta infatti nella nuova aula, ai Musei vaticani. La prossima udienza, per ascoltare altri tre testimoni e per l'inizio della discussione generale, è stata fissata la 15 luglio (e potrebbe prolungarsi fino al 16). «Le eventuali repliche e la sentenza ci saranno dopo le ferie», ha detto il presidente del tribunale Giuseppe Pignatone. Il tribunale vaticano, infatti, sarà chiuso, per la pausa estiva, fino al 20 settembre.

Una lettera anonima intanto accusa anche l’ex Rettore, don Enrico Radice, di presunti abusi. L’ex Rettore è imputato nel processo per intralcio alle indagini, mentre accusato di abusi è l’ex alunno del Preseminario don Gabriele Martinelli.

La novità è emersa nell’udienza di ieri nel corso della testimonianza di don Giampaolo Cozzi, sacerdote della diocesi di Como, che ha detto appunto di essere venuto a conoscenza di questa lettera anonima del 2012 in cui si parlava di queste accuse contro Radice. Il Presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone lo ha interrotto sottolineando che «quella lettera è estranea al processo».

Tra i testimoni ascoltati nel processo in Vaticano c'è stato poi anche don Daniele Pinton, sacerdote dell’Aquila, che è stato confessore e direttore spirituale della presunta vittima L.G. degli abusi al Preseminario San Pio X. Premettendo di non poter violare il segreto confessionale, il sacerdote tuttavia riferì nelle deposizioni che la vittima in confessione gli aveva chiesto «la cortesia di visionare un documento», per metterne a punto la stesura. Era la lettera della presunta vittima al vescovo di Como, don Diego Coletti, in cui denunciava le aggressioni subite da Gabriele Martinelli, uno dei due imputati.

La difesa di Martinelli, l’avvocato Rita Claudia Baffioni, ha chiesto a don Pinton perché abbia accettato di testimoniare visto che era il confessore della vittima e «i confessori non possono rendere testimonianza né in questo né in altri ordinamenti», ha detto l’avvocato. Il Presidente del tribunale Pignatone non ha ritenuto la domanda ammissibile dicendo all’avvocato che, se vuole, potrà presentare una istanza per chiedere di non acquisire al processo la testimonianza di Pinton per queste ragioni.

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