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Figliuolo, missione (quasi) compiuta: “Entro settembre 80% di vaccinati”. Su AstraZeneca: “Notizie confuse”

L'ammissione: “Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata”

L'estate sta per entrare nel vivo e il timore è che dopo i bagordi dei mesi più caldi, l'emergenza sanitaria possa tornare a prendersi la scena. «Ad oggi sono state effettuate quasi 49,5 milioni di somministrazioni. Il 60% della platea ha avuto una dose e circa 1 su 3 sono vaccinati. Si tratta di un bel risultato ma bisogna andare avanti. Avevamo la missione di arrivare a 500mila somministrazioni al giorno entro aprile, sembrava un obiettivo fuori dal mondo. Ora siamo a 600mila, l’obiettivo è renderlo costante, va bene così. L’immunità di gregge in Italia «è all’80% dei 54 milioni della platea di vaccinabili, e sono assolutamente convinto che raggiungeremo questo obiettivo a fine settembre. Ma bisogna andarsi a vaccinare, come dimostra anche l'esperienza di altri Paesi a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi. Ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna) ne abbiamo a sufficienza , a luglio solo poco meno di giugno. Ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e Johnson per le persone difficili da individuare o per categorie particolarmente mobili». Lo ha detto il commissario per l’emergenza coronavirus, Francesco Figliuolo, durante un’intervista a Domenica In. «I giovani devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass. Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza. Ci sono state delle motivazioni da parte della gente. In un’altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose: forse si poteva comunicare meglio».

Giovani e seconda dose

«I giovani devono riappropriarsi della propria socialità e della propria libertà, devono riprendere il gusto del futuro come dice il presidente Draghi. Quindi la vaccinazione per loro è un atto importante, di grande consapevolezza e responsabilità. Perché mettendosi a riparo i giovani si limita la circolazione del virus e delle varianti, e alla fine si mettono al riparo le classi più anziane, le nostre radici. Quindi devono continuare a vaccinarsi, soprattutto fare anche la seconda dose. I giovani devono poter andare in discoteca con un atteggiamento responsabile e soprattutto con il green pass»

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