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Nuovo decreto, green pass per ristoranti e discoteche. Obiettivo Italia bianca fino a Ferragosto

L'aumentare dei casi di coronavirus e la variante Delta che rischia di dilagare anche in Italia, stanno sempre più inducendo il governo ad intraprendere delle misure che possano in qualche modo frenare la corsa del virus.

Ecco allora che il green pass per discoteche e ristoranti al chiuso diventa, dunque, sempre più una misura probabile che il governo adotterà da qui a breve. Durante la cabina di regia, che si svolgerà il 20 luglio, saranno discussi gli ultimi dettagli, ma la lista dei luoghi dove si potrà accedere solo con la certificazione dovrebbe essere già definita. Il provvedimento potrebbe entrare in vigore lunedì 26 luglio.

Locatelli: "Sì al green pass nei locali al chiuso"

"I dati indicano una ripresa netta della circolazione virale nel Paese. Anche nelle ultime 24 ore abbiamo avuto un incremento di circa 300 casi. Come ha documentato la cabina di regia, l'età mediana dei contagiati è 28 anni, dato che dimostra come i contagi siano legati in buona parte alla popolazione giovane in ragione della maggior socializzazione del periodo estivo, un po' come è successo l'anno scorso" ha sottolineato Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente dell'Istituto superiore di sanità, in un'intervista rilasciata al quotidiano a Repubblica. "Gli assembramenti e gli affollamenti hanno favorito la circolazione virale. Basta pensare anche ai focolai legati ai quarti e alle semifinali già individuati a Roma" ha aggiunto riferendosi alle feste per la vittoria agli Europei".

Obiettivo: Italia bianca almeno fino a Ferragosto

L’obiettivo del governo è mantenere tutta l’Italia in zona bianca almeno fino al 15 agosto evitando così delle misure restrittive da intraprendere prima nel cuore dell'estate. E' per questa ragione che con ogni probabilità nel nuovo decreto del governo saranno inseriti i nuovi parametriche che stabiliranno le fasce di rischio (bianca, gialla, arancione e rossa) non soltanto sulla base dell’incidenza del virus, ma anche sull’occupazione dei reparti ospedalieri e delle terapie intensive.

 

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