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Covid e scuola, l'85% del personale è vaccinato: tutti contro l'obbligo del green pass

Otto intervistati su dieci dicono "no" all’obbligo del green pass per gli impiegati delle segretarie scolastiche, gli assistenti tecnici e i collaboratori scolastici, come pure per i presidi e per le famiglie degli studenti.

Il Piano Scuola in vista del rientro in presenza a settembre sarà presentato dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il prossimo 29 luglio alla Conferenza Stato-Regioni. All’incontro di oggi con i sindacati il ministro - a quanto si apprende - ha specificato che adotterà a breve delle specifiche linee guida a chiarimento del parere espresso dal Cts. In merito alle vaccinazioni, ha anche spiegato che a livello nazionale l’85,5% del personale scolastico risulta vaccinato.

Il sondaggio

Il mondo della scuola, tuttavia, non sembra gradire l’idea crescente del green pass per entrare in classe a settembre, con tutto il personale e gli studenti sopra i 12 anni costretto a presentare il certificato «verde». Oltre la metà dei 6.700 docenti che hanno risposto al sondaggio della Tecnica della Scuola si è detta contraria: in 8 casi su 10 dicono "no" all’obbligo del green pass gli impiegati delle segretarie scolastiche, gli assistenti tecnici e i collaboratori scolastici, come pure i presidi e le famiglie degli studenti. Tra questi ultimi ancora più marcato è il dissenso, che arriva a circa l’83% delle risposte al sondaggio nazionale al quale complessivamente hanno partecipato più di 11mila lettori. Le perplessità confermano la riluttanza degli addetti ai lavori verso questo genere di imposizioni: già al precedente sondaggio della Tecnica della Scuola sull'obbligo vaccinale, solo 4 su 10 erano stati gli insegnanti che si sono detti favorevoli. Come non sorprende il parere negativo dei più giovani: nel rapporto tra rischio e beneficio, in fatto di vaccini anti Covid per over 12enni, la bilancia pende sul primo, per via degli effetti collaterali che si sono verificati in passato anche tra gli under 20, mentre il numero di ricoveri e vittime tra i giovani per via del contagio da Covid-19 rimane fortunatamente residuo.

La riluttanza degli studenti

In altre parole per la generazione zeta l’unica motivazione al vaccino, o quasi, per quanto forte, è compiere un gesto di altruismo a vantaggio di tutta la collettività: un «sentimento» che evidentemente nella maggior parte viene meno. A rispondere al sondaggio in maggioranza assoluta gli insegnanti, più della metà dei rispondenti (55,5%), seguiti da una quota importante di genitori (attorno al 32,8%). Quasi il 44% di risposte è giunta dal Nord Italia; oltre il 30% dal Sud, Isole incluse; mentre attorno a un quarto, complessivamente, sono state le risposte provenienti dal Centro. Quanto al grado di scuola, sono le scuole superiori (in particolare la scuola secondaria di secondo grado) a raccogliere il maggior numero di risposte, oltre il 40%; la primaria e la scuola secondaria di primo grado si attestano ognuna attorno al 25% di risposte.

I presidi: "Sì al green pass"

«Noi siamo per una ripresa in totale sicurezza: approviamo l’inserimento del green pass per chi lavora nella scuola». Così Attilio Fratta, presidente di DirigentiScuola, sindacato dei presidi, commenta l’incontro con il ministro della Salute, Patrizio Bianchi. «Nella riunione si è lavorato - sostiene Fratta - per ridare centralità alla scuola, ma ora dobbiamo guardare avanti». Secondo il capo di DirigentiScuola «i problemi da affrontare sono numerosi e fino ad oggi irrisolti. Il Dicastero finora si è mostrato sordo alle nostre innumerevoli sollecitazioni sempre accompagnate da dettagliati documenti tecnici. È stata offerta una fattiva collaborazione. Il ministro ha anche ricevuto i preoccupanti dati sul burn out della dirigenza scolastica. Se i dirigenti non stanno bene, la scuola non può funzionare: bisogna intervenire una volta per tutte sulle pesanti e sproporzionate responsabilità di cui sono gravati».

Sicilia maglia nera

«Ci sono però - ha riconosciuto - grandi differenze regionali. La Sicilia ad esempio ha un numero molto più basso... Io sento sempre gli assessori regionali e mi dicono che forse c'è un problema di rivelazione, nel senso che ci sono tanti vaccini fatti senza che si chieda la professione. Ma io credo che sia evidente il dato - ha ribadito - siamo all’85,5% che è un numero straordinariamente più alto della media nazionale».  Se resteranno le differenze tra Regioni per quanto riguarda la vaccinazione del personale scolastico, «dopo è chiaro che faremo il punto della situazione con tutto il governo, con il ministro della Salute e delle Regioni. Ma non dimentichiamo il punto da cui stiamo partendo: l’85,5% su base nazionale del personale scolastico è vaccinato, con Regioni che hanno raggiunto il 100% come la Campania e il Friuli», ha aggiunto Bianchi, a Tgcom24. Sulle Regioni dove la percentuale di vaccinazione nelle scuole è molto più basso, come ad esempio la Sicilia, bisognerà «agire in maniera mirata» ha ribadito Bianchi

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