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Covid, avvertimento Gimbe: "Siamo già nella quarta ondata"

Quarta ondata di contagi in atto. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 21-27 luglio, rispetto alla precedente, un incremento del 64,8% di nuovi casi (31.963 contro 19.390). In aumento anche i casi attualmente positivi (da 49.310 a 70.310, più 42,6%), le persone in isolamento domiciliare (da 47.951 a 68.510, più 42,9%), i ricoveri con sintomi (da 1.194 a 1.611, più 34,9%) e le terapie intensive (da 165 a 189, più 24%). «Continuano a salire - spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - i nuovi casi settimanali, sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi».

Infatti, a fronte di un’impennata del rapporto positivi/persone testate - dall’1,8% della settimana 30 giugno-6 luglio al 9,1% di quella 21-27 luglio - la media mobile dei nuovi casi ha subito una flessione nell’ultima settimana. «In altre parole - continua Cartabellotta - il virus circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati: di fatto siamo entrati nella quarta ondata». Nella settimana 21-27 luglio, rispetto alla precedente, in tutte le Regioni eccetto il Molise si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi e in 40 Province l’incidenza supera i 50 casi per 100.000 abitanti. Tre Province fanno registrare oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193).

«Dopo i primi segnali di risalita registrati la scorsa settimana - ricorda Renata Gili, responsabile ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione - si conferma un lieve incremento dei ricoveri che documentano l’impatto ospedaliero dell’aumentata circolazione virale». Complessivamente, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 1.611 del 27 luglio e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 189 del 27 luglio, «anche se le percentuali rimangono molto basse: a livello nazionale 3% in area medica e 2% nelle terapie intensive, con tutte le Regioni che registrano valori nettamente inferiori al 15% per l’area medica e al 10% per l’area critica». «Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva - spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione - continuano lentamente a crescere: la media mobile a 7 giorni è di 14 ingressi/die rispetto ai 10 della settimana precedente».

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