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Turismo: vacanze tra rinvii e disdette, fa paura la variante Delta

Confturismo, pochi stranieri e italiani programmano al ribasso

L’estate del 2021 non sarà ricordata come quella della ripresa post pandemia secondo i dati di Confturismo Confcommercio. Continua, infatti, l’assenza dei turisti stranieri, soprattutto i flussi intercontinentali, ma anche pochi europei; gli italiani riprogrammano al ribasso, posticipano e accorciano le vacanze e inoltre tendono a disdire le prenotazioni. A far paura - secondo Conftrusimo - è la «variante delta», più che le nuove regole sul Green Pass sulle quali gli intervistati si dichiarano d’accordo nel 79% dei casi, anche se la rilevazione si è chiusa il 20 luglio, quindi 3 giorni prima dell’uscita del relativo decreto.

Il 34% degli italiani (5,8 milioni) ha disdetto almeno una prenotazione

Se i connazionali pronti a partire sono 17 milioni, il 34% di questi (5,8 milioni) dichiara di avere già disdetto almeno una delle prenotazioni di servizi turistici fatte in precedenza e, del restante 66%, quasi un terzo è pronto a disdire quanto prenotato, se gli indici epidemiologici peggiorassero. In sintesi, se già quest’anno mancavano all’appello 8 milioni di vacanzieri estivi rispetto ai numeri degli italiani ante pandemia, se ne aggiungono potenzialmente altri 8 milioni in meno. Dopo un giugno «flop» quindi, luglio si chiude ben al di sotto delle aspettative, con il 9% degli intervistati che ha scelto questo mese per vacanze di 3-7 giorni e il 13% per vacanze di oltre 1 settimana.

Ma nelle previsioni dei connazionali scende anche agosto, soprattutto come mese per le ferie di oltre 7 giorni, passando dal 33% al 28% delle preferenze; mentre resta per ora in auge settembre, soprattutto per short break di 1 o 2 notti al massimo. A soffrire più di tutte sono le mete estere. Resistono Spagna, Grecia e Francia. Nove italiani su dieci optano per vacanze domestiche, il valore più alto mai registrato in 5 anni di rilevazioni. Puglia, Sicilia e Toscana restano in vetta alle preferenze, insieme alle classiche mete di Veneto, Emilia Romagna e Liguria, per una vacanza che per il 60% degli italiani, almeno nelle aspettative del momento, è dedicata al mare.

Fiavet, si rischia crollo 80% prenotazioni da Gb

La quarantena di cinque giorni, con obbligo di tampone finale per gli inglesi che hanno scelto la Campania, sta facendo collassare tutto il sistema delle prenotazioni già effettuate con enormi disagi per chi ha acquistato la vacanza ed è pronto a partire in queste ore. E' quanto si osserva in una nota di Fiavet Campania, la federazione regionale degli agenti di viaggio e tour operator che ha lanciato l’allarme all’indomani dell’ordinanza che impone l'obbligo di quarantena per gli inglesi che si recano in vacanza in Italia. Da Fiavet Campania «un accorato appello al ministro del Turismo per scongiurare l’ennesima emergenza che si somma ai "suggerimenti» dei giorni scorsi che hanno scoraggiato le vacanze degli italiani all’estero ammonendo sui costi di forzata permanenza e di assicurazione in caso di contatti con positivi». "Si rischia - sottolinea la nota - di cancellare oltre l’80 per cento dei viaggi programmati nella Penisola Sorrentina e nelle altre mete preferite dal mercato anglosassone e sarà una vera e propria catastrofe se, nelle prossime ore, non saranno adottate delle modifiche a questo provvedimento che mette definitivamente in ginocchio le agenzie di viaggio e gli operatori turistici della Campania. Per Fiavet, inoltre, si rischia di aggiungere l’ulteriore danno dello spostamento delle prenotazioni dell’ultim'ora verso altri Paesi competitor come Spagna, Grecia, Croazia e Turchia che non prevedono la quarantena obbligatoria.

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