
Cinque sanitari no-vax che erano stati sospesi a Vicenza assieme ad altri 25 colleghi che avevano rifiutato il vaccino anti-Covid, sono tornati sui loro passi, e si sono presentati spontaneamente per ricevere la somministrazione della prima dose. Sono stati così reintegrati al lavoro. «Sono già tornati in servizio» ha spiegato al "Corriere del Veneto" il direttore generale dell’azienda Ulss 7, Carlo Bramezza, aggiungendo che al momento le sospensioni non hanno messo in crisi la rete dei servizi dell’unità sanitaria. Il dirigente ha confermato che nei prossimi giorni potrebbero partire altre raccomandate con provvedimenti di sospensione: «il dipartimento di prevenzione sta valutando situazione per situazione tra il personale sanitario non vaccinato e che non ha dato un giustificato motivo».
Zaia: ci sono ravvedimenti tra sanitari no vax
«Ci sono dei ravvedimenti. Noi tramite i direttori generali delle Ulss diamo anche più chance per vaccinarsi e tra l’altro sono in periodo in cui si trovano posti disponibili quindi invito tutti a farlo». L’ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia commentando la notizia secondo la quale alcuni sanitari sospesi per aver rifiutato il vaccino stanno cambiando idea pur di essere reintegrati al lavoro. Ad oggi sarebbero 85 i sanitari sospesi in Veneto, ma «forse anche di più» ha spiegato il governatore. Giusto ieri, come riportato oggi dal Corriere del Veneto, cinque sanitari dell’Ulss 7 Pedemontana sospesi in quanto no vax assieme ad altri 25 colleghi, erano tornati sui loro passi presentandosi spontaneamente alla vaccinazione.
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