Sabato 21 Settembre 2024

Draghi: si arriverà all'obbligo vaccinale anti-Covid e la terza dose sarà necessaria

Contro il Covid scatterà l’obbligo vaccinale, quando verrà dichiarato da Ema e Aifa non più farmaco emergenziale ma ordinario, e si va anche verso l'introduzione della terza dose. Con due secchi «sì», il premier Mario Draghi ha risposto sul tema, delineando questo scenario e anticipando poi l’estensione del Green pass, alla luce di una campagna vaccinale che è al 69% e, da programma, punta a coprire l'80% della popolazione entro la fine di settembre. O addirittura l’85%, come si sono sbilanciati i ministri al suo fianco a Palazzo Chigi, alla vigilia del monitoraggio che dovrebbe confermare l’Italia tutta in zona bianca ad eccezione della Sicilia, gialla. Senza mezzi termini è stata anche la condanna del presidente del Consiglio della «violenza particolarmente odiosa e vigliacca» dei no vax contro «chi fa informazione e chi è in prima linea a combattere la pandemia». Parole accompagnate dall’ormai consueto invito a farsi iniettare il vaccino contro un virus che ha causato la morte di altre 62 persone nelle ultime 24 ore in Italia, con 6.761 contagiati. A fine settembre si partirà con la terza dose per i soggetti fragili, ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per ora la quota di chi ha ricevuto la prima dose è poco sopra il 60% in alcune aree come Bolzano (record negativo al 61%), la Sicilia (63%) e nella fascia 30-39 anni non si raggiunge il 70%, tuttavia Draghi e la sua squadra puntano su due dati positivi: il 91,5% del personale scolastico immunizzato e la forte adesione alla campagna dei giovani sotto 30 anni. Questo, ha detto il premier, «ci permette di affrontare con una certa tranquillità e minore incertezza dell’anno scorso l'apertura delle scuole. La scuola in presenza è sempre stata una priorità». «E si potrà tornare a sorridere», ha aggiunto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, confermando che nelle classi in cui tutti sono vaccinati si potrà evitare la mascherina. Una scelta che, però, secondo la leader di FdI Giorgia Meloni «è priva di giustificazione scientifica, visto che i vaccinati possono contagiare ed essere contagiati». Per ora docenti e personale scolastico, così come i viaggiatori delle tratte a lungo raggio, sono vincolati al Green pass, che vale 12 mesi e si potrà ottenere anche con test salivari, grazie a un emendamento approvato dalla Commissione affari sociali della Camera. In futuro riguarderà anche altri settori. «L'applicazione del green pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta», ha notato Draghi, chiarendo che con Speranza «da tempo» sta «discutendo» e «l'orientamento» è quello di «estendere» l’uso del certificato vaccinale: «Per decidere quali settori dovranno averlo prima eventualmente faremo una cabina di regia come è stato chiesto dal senatore Salvini ma la direzione è quella». Si potrebbe cominciare dagli esercenti di ristoranti, bar e mense, e il tema è caldo per i dipendenti della Pubblica amministrazione. Mentre fragili, malati cronici e anziani potrebbero essere fra le prime categorie interessate dall’obbligo (quando sarà possibile applicarlo in modo esteso), che per ora è fissato per legge solo per gli operatori sanitari. Intanto Draghi ha precisato che la vaccinazione per il Covid è prevista anche per «tutti i migranti». In Italia sono arrivate finora oltre 88 milioni di dosi, e le Regioni ne hanno ora a disposizione 10 milioni. Intanto laddove si vaccina meno cresce la percentuale di posti letto di terapia intensiva occupati da pazienti Covid. In Sicilia è al 14%, a fronte di una media nazionale stabile al 6% (555 ricoverati, 15 in più nelle ultime 24 ore). In Sardegna è all’11%, sopra la soglia critica ma in calo da un paio di giorni: dopo il monitoraggio di domani dell’Istituto superiore di sanità l’isola dovrebbe evitare di finire in zona gialla. In base ai tassi di contagio, invece, nell’aggiornamento settimanale della mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) finisce in rosso il Lazio (oltre il 4% con Basilicata, Calabria, Marche, Sardegna, Sicilia e Toscana) mentre la Campania torna in giallo.

Bassetti: con parole sull'obbligo vaccinale Draghi mostra coraggio

Con le parole su terza dose e obbligo vaccinale il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dimostra di «avere carattere e coraggio, perchè ascolta la scienza prendendosi la responsabilità di una decisione di buon senso». E’ l’opinione dell’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova,che in un’intervista all’AGI commenta le parole del premier italiano che ha risposto con due 'si» a chi gli chiedeva se sarà possibile arrivare a un obbligo vaccinale e se ci sarà una terza dose del vaccino anti Covid-19. «Draghi dimostra di essere l’uomo giusto al posto giusto e non so come potremmo fare a meno di una figura del genere», dice Bassetti. «Si è preso una responsabilità ascoltando la scienza - conclude l’infettivologo -, non abbiamo mai avuto un presidente del genere in Italia».

Speranza: terza dose del vaccino ? A fine settembre per i fragili

«Sulla terza dose c'è un confronto in queste ore. Si inizierà nel mese di settembre e si partirà con le persone con una risposta immunitaria fragile». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della conferenza stampa con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e altri ministri. L’indicazione «è arrivata da Ema» ed è un punto «su cui già il nostro Cts ha espresso parere positivo» ha precisato Speranza.

Draghi: offensivo pensare Quirinale come altra possibilità

E’ offensivo pensare al Quirinale come un’altra possibilità. Così il premier Mario Draghi, rispondendo alla eventualità di una tentazione di pensare di andare al Quirinale a causa delle tensioni nella maggioranza. «Trovo un pò offensivo parlare del Quirinale come un’altra possibilità, dire 'ha tante cose da fare, perchè non fa anche quellà. E anche un pò offensivo verso il presidente della Repubblica. Ma a parte l’offensivo, non vedo la fine. Vedo una coalizione con le sue divergenze, ci sono provenienze politiche, culturali, personali, professionali nella maggioranza e nel governo. Il governo va fondamentalmente molto d’accordo nei suoi membri e il Parlamento ha fatto uno straordinario lavoro e continua a farlo. Non vedo nessun disastro all’orizzonte e non mi preoccupo per me stesso di sicuro», ha osservato Draghi.

Draghi: Lamorgese? Lavora bene. Incontrare Salvini? Se vorrà

«Secondo me Lamorgese ha lavorato molto bene. I numeri di quest’anno non sono spaventosi, ci sono stati anni molto peggiori». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa parlando del tema dell’immigrazione e delle critiche della Lega al responsabile del Viminale. Un incontro con Salvini e la ministra Lamorgese? «Bisogna chiedere a lei, ma secondo me dovrebbe essere un chiarimento interessante, in cui la ministra e Salvini possono esprimere i loro pareri e ciò che non va. Ma ciò che non va raffrontato a 4-5 anni fa, non certo all’anno della pandemia dove si è fermato tutto, anche i migranti», ha risposto il premier ad una domanda dei giornalisti sulla possibilità di un vertice a tre. «Magari non in televisione o in streaming...», ha aggiunto.

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