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Covid, Iss: tasso terapie intensive 15 volte più basso per i vaccinati over 80

Crollo dei ricoveri per Covid-19 in terapia intensiva - con un tasso di ben 15 volte più basso - e nei reparti ospedalieri tra i vaccinati. Il dato rassicurante riguarda gli over-80, fascia nella quale è notoriamente più alta la mortalità a causa della malattia, e arriva dall’ultimo Report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) a completamento del monitoraggio settimanale.

Un dato che conferma quindi l'efficacia dell’immunizzazione, anche rispetto al rischio di decesso, mentre sul fronte della sicurezza gli esperti sottolineano come non risultino reazioni negative ai vaccini anti-Covid sul lungo periodo.

Negli ultimi 30 giorni, rileva il report dell’Iss, tra le persone over 80 il tasso di ricovero tra i soggetti non vaccinati è 9 volte più alto rispetto ai vaccinati completi, ovvero con due dosi: il tasso è infatti di 187,8 contro 21,1 ricoveri per 100mila abitanti. Il tasso di ricoveri in intensiva è invece 15 volte più basso nei vaccinati (1,0 contro 14,6). Inoltre, il tasso di decesso è 15 volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (5,3 vs 0,3 per 100.000 abitanti). Si conferma poi l’importanza di completare il ciclo vaccinale con le due dosi.

L’efficacia nel prevenire l’ospedalizzazione sale infatti all’84,1% per la vaccinazione con ciclo incompleto e al 93,9% per quella con ciclo completo. L’efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è pari al 90,8% per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 96,0% per quella con ciclo completo. L'efficacia nel prevenire il decesso è infine pari all’84,0% per la vaccinazione con ciclo incompleto e pari al 96,6% per la vaccinazione con ciclo completo. Quanto alle coperture vaccinali, afferma l’Iss, al 1 settembre, in Italia, il 91,9% degli ultraottantenni ha completato il ciclo vaccinale.

In tutte le Regioni/PA la copertura vaccinale per questa fascia d’età è maggiore dell’80%, ad esclusione della Calabria e della Sicilia, dove solo il 78,1% e il 77,2% rispettivamente hanno completato il ciclo vaccinale. Nelle fasce di età 70-79 anni e 60-69 anni la copertura vaccinale completa con due dosi si attesta rispettivamente intorno al 88,2% e 83,2%. La copertura vaccinale della popolazione over-12 è 79,4% per almeno una dose di vaccino e 70,8% per il ciclo vaccinale completo. Rispetto invece alla sicurezza dell’immunizzazione anche sul lungo periodo, «non risulta al momento alcun effetto a distanza dei vaccini», afferma all’ANSA il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

Anche l’infettivologo Massimo Andreoni sottolinea come «non ci sia alcuna base scientifica per poter sostenere che i vaccini anti-Covid possono determinare effetti negativi sul lungo termine, come sostengono alcuni. Va ribadito che abbiamo al contrario dati certi sui benefici dei vaccini e oggi sappiamo che gli effetti negativi a lungo termine sono invece presenti per la malattia Covid-19, che dà manifestazioni acute anche a distanza di tempo». Dunque, afferma, «sarei più preoccupato per gli effetti a lungo termine della malattia che dei vaccini». Intanto un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto sui lavoratori della sanità dell’Università di San Diego, in California, conferma il calo dell’efficacia dei vaccini a mRna dopo 6 mesi. Negli operatori sanitari, che erano stati vaccinati a metà dicembre 2020, l’efficacia è scesa infatti da oltre il 90% di marzo al 65,5% di luglio.

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