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Green pass, scontri alla manifestazione di Milano: 5 arresti e 11 fermi

Altri sei sono stati indagati a piede libero per reati diversi tra cui resistenza pubblico ufficiale, manifestazione non preavvisata, interruzione pubblico servizio e violenza privata.

Si è concluso a Milano l’evento Pre Cop 26 che, con la manifestazione Youth4Climate, ha impegnato la città con numerosi eventi istituzionali e manifestazioni, anche di protesta, da martedì scorso. Il corteo con 4mila manifestanti, preannunciato da Fridays For Future, ha preso il via ieri alle 15.40 da Piazza Cairoli per giungere in piazza Giulio Cesare alle ore 18.

Nel corso del tragitto, in piazza Baiamonti verso le 16.25, una quindicina di manifestanti del gruppo di testa, appartenenti al centro sociale Cantiere, ha gettato della vernice nera imbrattando la sede di Microsoft e colpendo anche una squadra dell’Arma dei Carabinieri posta a presidio della struttura.

La manifestazione era stata preceduta, in mattinata, da un tentativo da parte di un centinaio di manifestanti in tuta bianca, provenienti dal Climate Camp di via Cimabue, di accedere all’area del Mico dove si stavano svolgendo i lavori dell’ultima giornata del Pre Cop 26. I manifestanti, avrebbero tentato di scavalcare le recinzioni per entrare nello spazio interdetto, ma sono stati bloccati dagli uomini della Questura di Milano.

Impossibilitati a raggiungere il centro, il corteo ha imboccato via Padova e, all’altezza dell’intersezione con via Giacosa, le forze dell’ordine hanno creato uno sbarramento. Incuranti dell’invito, una parte dei manifestanti ha cercato il contatto cercando di forzare il cordone di Polizia senza riuscire nell’intento. Alle 21.30 la manifestazione, grazie al presidio che ha fatto desistere gli ultimi partecipanti, è terminata.

Sono 11 i manifestanti No Green pass accompagnati ieri in questura a Milano per il corteo non autorizzato contro la certificazione verde: cinque cittadini sono stati arrestati per resistenza aggravata (due di 31 anni, uno di 29, uno di 26 e uno di 48). Altri sei sono stati indagati a piede libero per reati diversi tra cui resistenza pubblico ufficiale, manifestazione non preavvisata, interruzione pubblico servizio e violenza privata.

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