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Milano, concorsi universitari truccati: indagato l'infettivologo Massimo Galli e altri docenti

Oltre al direttore del reparto Malattie Invettive 3 dell’ospedale Sacco di Milano sono 32 gli iscritti nel registro degli indagati. Alcuni docenti di altri atenei componimenti delle commissioni giudicatrici

L’infettivologo Massimo Galli risulta indagato per associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e falso ideologico dalla Procura di Milano in un’inchiesta del Nas dei Carabinieri su concorsi universitari di medicina ritenuti truccati all’Università degli Studi di Milano. Oltre al direttore del reparto Malattie Invettive 3 dell’ospedale Sacco di Milano sono iscritti nel registro degli indagati alcuni docenti di altri atenei componimenti delle commissioni giudicatrici.

L’indagine

Avviata nel marzo 2018, su segnalazione di irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facoltà di medicina ed odontoiatria della Statale, riguarda più episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari ed associati, ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri. In particolare, stando ai riscontri dei militari dell’Arma, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Carlo Scalas e Luigi Furno, i 33 indagati, tra cui 24 docenti universitari di Milano, Pavia, Torino, Roma e Palermo, avrebbero favorito specifici candidati tramite la preventiva «profilazione» dei bandi di concorso sul prescelto da far assumere, ed anche grazie alla puntuale scelta di compiacenti membri delle commissioni concorsuali.

Pm, Galli favorì assunzioni candidati

Massimo Galli, in qualità di professore all’Università degli Studi di Milano, «dipartimento di scienze biomediche e cliniche» al Sacco e di direttore del reparto di malattie infettive, avrebbe «turbato» con «promesse e collusioni», in concorso col dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuela Nebuloni, la procedura per assumere a tempo determinato «4 dirigenti biologi» per favorire in particolare «due candidate». Assunzioni che erano, invece, «fortemente» osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei nota virologa del Sacco. E’ uno degli episodi contestati, come si legge nel decreto dei pm.

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