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E' morto Angelo Licheri, l'uomo che nel 1981 tentò di salvare Alfredino caduto nel pozzo

E’ morto Angelo Licheri, l’uomo che si calò nel pozzo di Vermicino per tentare di salvare Alfredino Rampi. Licheri, 77 anni, era ricoverato in una clinica a Nettuno, vicino a Roma.

Licheri era un volontario e si recò a Vermicino dopo avere appreso della tragedia. Si fece calare a testa in giù la notte tra venerdì 12 e sabato 13 giugno 1981: Alfredino era precipitato la sera del 10 giugno. Licheri parlò anche col bambino e restò nel pozzo 45 minuti, ma non riuscì a tirarlo fuori. Ha vissuto tutta la vita con quel tremendo ricordo. “Il bambino era a 64 metri di profondità - ha più volte raccontato - Gli ho tolto il fango dagli occhi e dalla bocca e ho cominciato a parlargli, dolcemente. So che capiva tutto. Non riusciva a rispondere ma l’ho sentito rantolare e per me era quella la sua risposta”. Angelo Licheri ricordava perfettamente cosa accade quel giugno del 1981, quando aveva 37 anni e provò a salvare la vita di Alfredino, il bimbo caduto nel pozzo. Aveva assistito in televisione alla diretta Rai, che mostrava i tentativi di soccorsi e decise di raggiungere via Vermicino, come volontario. Era magro di corporatura e si fece calare nel pozzo, dal quale riemerse qualche tempo dopo, con le lacrime a rigargli il volto, la pelle scorticata, il sangue ovunque. E senza Alfredino. Licheri soffriva di diabete, non aveva più una gamba ed era quasi cieco, ma sino alla fine ha giurato “davanti ai bambini che hanno bisogno di aiuto sarei capace di fare qualsiasi cosa anche così malmesso”.

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