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No Green pass: i portuali vanno via, la protesta perde forza a Trieste

Prosegue in piazza dell’Unità d’Italia a Trieste, con non più di 200 persone, sparpagliate nello spazio tra la Prefettura e il palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, il presidio dei gruppi no Green pass dopo le manifestazioni e le tensioni dei giorni scorsi. Circa metà dello spazio centrale cittadino viene occupata dai vari militanti, tra slogan scanditi battendo bottiglioni di plastica a terra, un angolino con vendita di acqua e altri generi alimentari. Per il resto vi sono alcuni capannelli di persone di varia provenienza, osservati a distanza dalle forze dell’ordine. Un gruppetto si è formato attorno a un noto ex pugile ed ex esponente della destra cittadina, che veste il gilet giallo della Clpt - l’organizzazione dei portuali che si è però dissociata dalla protesta dopo gli ultimi scontri - e brandisce un’icona religiosa e un rosario, che ha dialogato per un mezz'oretta con la gente. Alcuni manifestanti ieri avevano annunciato che sarebbero andati via per tornare venerdì, in occasione della marcia.

Tutti contro tutti a Trieste e la protesta no green pass perde unità e forza. Chi se ne accorge meno sono i duemila in piazza Unità d’Italia che insistono col loro inno «La gente come noi non molla mai» ma qualcuno stavolta ha mollato. Sicuramente i portuali del CLPT che si dissociano dall’ex portavoce Stefano Puzzer: «Visti gli ultimi sviluppi delle mobilitazioni contro il green pass il Coordinamento dei lavoratori portuali non intende partecipare alla gestione complessiva delle stesse e/o a qualsiasi coordinamento/associazione relativa».
L’allusione è al neonato "Coordinamento 15 ottobre", data del primo giorno di occupazione del porto, i cui promotori sono Puzzer e il medico Dario Giacomini che tengono a precisare di non avere «colore politico» e di non includere il movimento 3V, quello di cui è bandiera il neo consigliere comunale Ugo Rossi. E qui si consuma la seconda rottura, già emersa nei giorni precedenti quando era apparso evidente che l’anima 'portualè del movimento fosse in contrasto con quella del Coordinamento no vax e no pass cittadino, attivo da mesi.

Coi lavoratori in pettorina gialla che a un certo punto dello sgombero hanno invitato gli occupanti a indietreggiare, aiutando di fatto le forze dell’ordine a liberare il porto. Parlando con l’AGI, Rossi non nasconde un certo fastidio per la nascita di un nuovo Coordinamento e per l’'autoproclamazionè a capopopolo di Puzzer, i cui discorsi in piazza in queste ore arrivano sospirati come quelli di una rock star.

L’ex portavoce del CLPT "ricambia" alludendo che a riempire la piazza ieri e oggi non è stato lui ma quelli del Coordinamento di cui fa parte anche Rossi oltre a varie altre realtà cittadine. «Il Prefetto dice che la piazza non è autorizzata? Non l’ho organizzata nè autorizzata io», assicura in una conferenza stampa in riva al mare. Anche perchè nei patti col Prefetto Valerio Valenti c'era di lasciarla libera tra le contropartite per avere un impegno del Governo a incontrare i contestatori sabato quando al porto vecchio dialogheranno il ministro dell’Agricoltura, triestino, Stefano Patuanelli e i rappresentanti del 'Coordinamento 15 ottobrè. In tutto questo farsi e disfarsi di coordinamenti, resta il problema della piazza che, come ribadito dalla Prefettura, sta ospitando una manifestazione non autorizzata. Per quanto sarà tollerabile la presenza, seppur pacifica, di migliaia di no green pass davanti alla Prefettura e a due passi dal Comune, in uno dei luoghi iconici e più belli della città?. Il sindaco confermato per la quarta volta, Roberto Dipiazza, non nasconde un certo smarrimento: «Mi viene da pensare a quando mi ci affacciavo durante il lockdown, ai 130mila morti, all’economia che si era spenta, ai ragazzi a casa. Non voglio che si torni a quel deserto».

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