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Maternità surrogata, arrivata in Italia la bimba abbandonata in Ucraina. Aperta un'inchiesta

La piccola ha dormito per due ore e mezza, tutta la durata del viaggio, in braccio a me. Aveva un buon profumo. Per come si era presentata la missione avevano paura di trovare una piccola mal tenuta, non ben nutrita deprivata affettivamente, ma non è stato così: la bambina, che ha 15 mesi, è allegra e interagisce positivamente con gli adulti. La tata ucraina che se ne è presa cura fino a ieri era invece disperata».

Lo ha detto all’ANSA la pediatra Carolina Casini che con la Croce Rossa ha riportato in Italia la bimba nata in Ucraina con tecniche di maternità surrogata e abbandonata dai genitori italiani.

E nel frattempo un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati è stato aperto in procura di Novara. Dopo essere stati investiti del caso, gli inquirenti avevano fatto ascoltare la coppia, che aveva confermato l'intenzione di non volere prendere in consegna la piccina.  La bimba è stata affidata a una famiglia piemontese. La piccina, di 15 mesi, è stata rimpatriata con una operazione gestita dallo Scip (il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia) e il coordinamento della magistratura.

Del caso si stanno occupando la procura presso il tribunale per i minorenni di Torino e la procura ordinaria di Novara. Alla piccina, secondo quanto si apprende, è stata anche trovata una tata di lingua ucraina in modo che potesse ascoltare parole nell'unico idioma che finora ha conosciuto. La famiglia presso cui si trova la bimba è da considerare "affidataria". La pratica per l'adozione, disposta dal tribunale per i minorenni di Torino, intanto seguirà il suo corso.

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