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Il boss: "Arriviamo a casa come le raccomandate". Arcaicità e modernità della 'ndrangheta 2.0

Porto di Gioia Tauro

"Noi siamo come le raccomandate, arriviamo direttamente a casa": così ha detto, intercettata, una delle persone finite in carcere oggi nel blitz contro la 'Ndrangheta, coordinato dalla Procura di Milano Firenze e Reggio Calabria.

L’operazione 'Cavalli di razza' delle procure di Milano, Reggio Calabria e Firenze «è la rappresentazione plastica di quello che oggi è l’Ndrangheta: un mix di arcaicità e di assoluta modernità che proietta l’organizzazione nel futuro». Lo ha detto il procuratore aggiunto con delega alla Dda di Milano Alessandra Dolci durante una conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’indagini che solo in Lombardia ha portato al fermo di 54 persone indagate a vario titolo di associazione di stampo 'ndranghetista, estorsione, traffico di droga, bancarotta e reati fiscali.

Da un lato - ha osservato il pm antimafia - restano «i riti di iniziazione» e «le mangiate» dall’altro c'è una «'Ndrangheta 2.0 che sfrutta gli imprenditori per acquisire il loro know-how» così da «sostituire le mazzette con i proventi dell’evasione fiscale».

La frase che mostra «minaccia e autorevolezza», è stata citata durante la conferenza stampa indetta a Milano per spiegare il carattere di «arcaicità e modernità della 'Ndrangheta», con imprenditori che, come ha precisato il procuratore facente funzioni Riccardo Targetti, erano costretti a diventare «complici e a fornirei il loro sapere», con la permanenza degli aspetti della "tradizione" violenta delle cosche.

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