Greta Beccaglia, la giornalista molestata: "A quante donne succede nel silenzio?".
«Quello che è accaduto a me è una cosa che non è accettabile e non si deve ripetere. E’ stata ripresa in diretta tv perché io ero a lavorare. Ma purtroppo, come sappiamo, tali molestie avvengono ad altre donne a telecamere spente cioè senza che nessuno venga a saperlo. Non può succedere e non deve accadere, tanto più che proprio i calciatori erano scesi in campo mostrando il simbolo della Giornata contro la violenza sulle donne». Lo dice all’ANSA Greta Beccaglia, la giornalista di Toscana Tv molestata nel dopo partita di Empoli-Fiorentina mentre era collegata in diretta dall’esterno dello stadio Castellani. «Sto ricevendo molti messaggi di solidarietà da parte di tifosi e persone comuni, ma anche da parte di personaggi noti che hanno un’influenza molto importante sull'opinione pubblica e questa è una reazione generale molto positiva», aggiunge, tuttavia «vicende come questa non devono mai più accadere».
Le molestie alla cronista diventano caso politico
Le immagini rimbalzano sui social e non lasciano margine a dubbi: un tifoso viola uscito dallo stadio in cui la Fiorentina è stata sconfitta fuori casa dall’Empoli palpeggia la cronista sportiva di Toscana Tv Greta Beccaglia. La giornalista lo riprende dicendogli che «Non puoi fare questo, mi dispiace» e per tutta risposta il collega in studio le dice di «non prendersela».
Il video, diventato virale appena 24 ore dopo che in tutto il mondo si è celebrata la giornata contro la violenza sulle donne, ha sollevato un’ondata di indignazione, di cui si sono fatte portavoce anche molte parlamentari italiane. E sui social c'è chi chiede che la società calcistica, la tifoseria, ma anche il giornalista in studio e soprattutto il palpeggiatore siano chiamati a rispondere dell’accaduto.
«Una giornalista viene molestata in diretta, il suo collega in studio sminuisce il fatto con 'non te la prendere, si cresce anche con queste esperienze'. Uno schiaffo sul fondoschiena e frasi sessiste non sono l’equivalente di un master, ma un atto di violenza! L’ordine dei giornalisti deve intervenire sulla base di un dovere deontologico, prima che professionale e personale, a cui il giornalista deve attenersi. Per la Lega ogni giorno è il 25 novembre, chiederemo di andare a fondo sulla vicenda finchè la dignità di Greta Beccaglia - e di tutte le donne costrette a subire simili trattamenti ogni giorno - possa ottenere il giusto risarcimento» dice la deputata Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari opportunità della Lega.
"Quanto accaduto non è degno di un Paese civile. A pochi giorni dalla Giornata contro la violenza sulle donne non dovremmo solo indignarci ma pretendere che un fatto del genere sia fermamente condannato da uomini e donne come atto di violenza, mentre fa orrore che un collega sminuisca l’episodio in diretta definendolo un momento di crescita. Sia fatta chiarezza nelle sedi opportune sulla posizione del giornalista, da parte nostra ci sarò la massima collaborazione per andare in fondo alla vicenda e pretendere che tali episodi, in qualsiasi contesto, non restino impuniti». Così le senatrici della Lega in Commissione d’inchiesta sul femminicidio Valeria Alessandrini, Marzia Casolati e Lina Lunesu.
«Vergognoso l’episodio accaduto ieri alla giornalista Greta Beccaglia a Empoli. Gravi le parole del conduttore, giustamente stigmatizzate dall’Ordine dei giornalisti della Toscana. Quando parliamo di necessità di cambiare modello culturale è esattamente di questo che parliamo. Solidarietà alla giornalista» scrive su Twitter la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando.
"Prima le hanno toccato il sedere, in diretta televisiva. Poi, di fronte alle sue domande sulla partita tra Empoli e Fiorentina, hanno iniziato a commentare il suo aspetto fisico. Infine, dallo studio, anzichè esprimere condanna e solidarietà, le hanno detto questo: 'Non prendertelà. In quello che è accaduto alla giornalista Greta Beccaglia c'è davvero tutto» denuncia la tesoriera di +Europa, Maria Saeli. «Solidarietà alla giornalista. Le autorità devono al più presto individuare l’autore del gesto, denunciarlo e applicare il Daspo: nessuna tolleranza verso chi molesta le donne».
"Prima le molestie, poi l’umiliazione: 'Non prendertelà. E’ lo specchio di una società in cui le donne sono costrette a subire e pure a tacere. Si apra un’inchiesta» cheide Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo.
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