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Verso le festività: per viaggiare? Basta un libro

Le letture che portano la mente altrove, in luoghi da scoprire, in mondi inesplorati e che spesso sono già dentro di noi

Le feste incombono e la lista dei regali da fare vi tiene svegli la notte? E se la scelta migliore fosse, sempre e comunque, quella di far visita alla vostra libreria e donare un libro? La prima puntata strenna era dedicata ai romanzi, proseguiamo e ci concentriamo su quei libri di qualità che coniugano forma e sostanza, un regalo perfetto – per gli altri ma soprattutto per noi stessi, lettori affamati ed esigenti – durante le festività natalizie.
Un viaggio che inizia con un volume che mancava da tempo sugli scaffali delle librerie. “Un paese” (Einaudi), scritto da Cesare Zavattini con le fotografie di Paul Strand. Nato come un progetto ambizioso e più volte ristampato, è considerato un grande classico della fotografia italiana, un’Antologia di Spoon River al contrario per raccontare i sogni degli abitanti di Lozzano, un paese della bassa Padana. Correvano gli anni del neorelismo, al cinematografo trionfavano i sogni in bianco e nero di De Sica, Visconti e Rossellini e grazie all’incontro tra un grande fotografo modernista e un grande scrittore e sceneggiatore, nacque questo libro di «letteratura per immagini». Da allora è passato mezzo secolo, eppure quelle immagini in bianco e nero – scorci di campagna e volti segnati dalla fatica, con gli occhi pieni di speranza o disincanto – sono ancora un grande racconto senza retorica di un mondo contadino, ormai giunto al capolinea. Immortalati da Strand, Zavattini racconta in poche righe le vite del portalettere, del maniscalco con la passione per il vino, la vedova di un partigiano e le speranze delle giovani mondine che vorrebbero presto sposarsi e iniziare una nuova vita, adulta forse indipendente.
Dalla vita contadina a quella dell’anima, “L’ultima immagine” (Rizzoli) è il libro postumo di James Hillman, il testamento di uno dei massimi pensatori del Novecento, l’autore del bestseller mondiale "Il codice dell'anima". Allievo di Jung, con i suoi scritti ci consegna l’immagine di cui è fatta l’anima individuale, invitandoci a rifiutare tutti i cliché sulla psiche. Il suo ultimo lavoro, firmato con Silvia Ronchey, è un volume prezioso composto di due dialoghi - nel 2008 e nel 2011 - nel quale Hillman propone una “via verde, immanente alla psiche” per salvare la Terra dalla catastrofe ecologica e un ritorno alla “Grecia psichica”, una risposta laica all’intolleranza di ogni fondamentalismo. L’ultima immagine, catturata sul punto di morte, per Hillman è la testimonianza della validità degli insegnamenti di Socrate, fermando lo sguardo mentre tutto intorno corre a perdifiato.
A proposito di animo e abisso, non c’è nessuno come Georges Simenon e la casa editrice Adelphi lo celebra da lungo tempo, riscoprendone l’intera produzione letteraria. Dai gialli con il commissario Maigret ai libri di reportage inediti fra il Mediterraneo e i mari del Sud, ecco il terzo cofanetto monografico, “Pedigree e altri romanzi”, che raccoglie ben dieci romanzi fra cui spiccano certamente “Le finestre di fronte”, “I complici”, “Lettera a mia madre” e ovviamente “La camera azzurra”, una grande storia di perdizione e disincanto, uno dei suoi (tanti) capolavori da leggere e riscoprire. Simenon va degustato e chi riceverà questo pregiato dono – curato da Jacques Dubois, Denis Benoit - un libro alla volta potrà lodare la forma essenziale e lo stile affilato dello scrittore belga che creò un movimento narrativo tagliato su misura per i suoi personaggi, sempre sul crinale della caduta nell’abisso.
Dal viaggio musicale a quello per le calli di Venezia, dal suono delle corde alla risacca della laguna, ecco Cees Nooteboom con “Venezia. Il leone, la città e l’acqua” (tr. Fulvio Ferrari). Iperborea pubblica un delizioso volume, un vagabondaggio letterario fra potere e declino, una bolla fuori dal tempo che continua ad ammaliare i narratori. Dopo oltre cinquant’anni di periodici soggiorni, Cees Nooteboom offre alla sua città del cuore il proprio tributo di narratore che ha fatto del viaggio una forma di vita. Animato dalla sua inestinguibile curiosità, apre le sue pagine a «una conversazione che si protrae nei secoli», cucendo il pensiero di Proust, Ruskin, Rilke, Byron, Pound, Goethe, McCarthy, Morand, Brodskij, Montaigne, Casanova, Goldoni, Da Ponte. Nooteboom si mescola alla massa indistinta e poi si ritrae, invisibile come i residenti sempre più sparuti, si mimetizza in un campiello e osserva la vita veneziana che scorre, firmando un delizioso ritratto della «città in cui i racconti non si esauriscono mai».
E ancora, Carlo Ossola cura per Marsilio una prestigiosa edizione della “Divina Commedia”, affiancata da un volume dedicato ai “Personaggi della Divina Commedia” che, con l’Introduzione, sempre firmata da Ossola – membro dell’accademia dei Lincei, dell’American Academy of Arts and Sciences – completa un ideale trittico per leggere, rileggere e cogliere la grandezza dell’opera del Sommo Poeta. Ossola si pone l’obiettivo di comprendere e ampliare le molte linee interpretative che il poema sottende, firmando un commento che si esplica attraverso introduzioni e analisi ai singoli canti, con la consapevolezza che «molto di più che i poemi dedicati agli eroi classici, questo è il più grande nostos, poema del ritorno, dell’umanità, perché non è un recedere al prima, ma l’ascendere a un sempre accrescitivo che “di sé asseta”». E così, in ventisette ritratti storici, letterari e filosofici, Ossola presenta i personaggi più rappresentativi, fra cui Virgilio, Beatrice e San Bernardo e ancora, Ulisse, Caronte, Ugolino e ovviamente l’angelo caduto, Lucifero, «il capo degli avversari».
Ogni libro può essere un vero e proprio viaggio, un portale che conduce altrove il nostro animo. Sì, ogni occasione è propizia per regalare un libro. (Aspettando la prossima puntata…).

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