Dopo le tensioni in cabina di regia e la mediazione del presidente del Consiglio in Cdm, che ha portato al via libera unanime con cui il governo ha approvato il nuovo decreto contenente ulteriori restrizioni anti Covid, a partire dall’estensione del super green pass e, quindi, dell’obbligo vaccinale per gli over 50, non si attenua la tensione. Due i nuovi fronti: la scuola, con diverse regioni che insistono sul posticipo della riapertura delle lezioni dopo le festività natalizie e l’esecutivo pronto a impugnare l’ordinanza del governatore campano De Luca; e il calcio. Il presidente del Consiglio venerdì ha avuto un colloquio con il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, sollecitando una valutazione, pur nell’ambito dell’autonomia della federazione, sull'opportunità di sospendere il campionato o di far svolgere le partite a porte chiuse come misure per limitare i contagi da Covid-19. Valutazione che è arrivata con la limitazione della capienza negli stadi a 5 mila tifosi per le giornate di campionato del 16 e del 23 gennaio. Oggi sarà il premier in persona a spiegare, in una conferenza stampa che si svolgerà alle ore 18, i contenuti del nuovo decreto appena approvato e la linea che il governo intende portare avanti alla luce della recrudescenza dei contagi, con il picco della quarta ondata che si prevede intorno a fine gennaio e ospedali e terapie intensive già in affanno. Sempre oggi ripartirà l’attività parlamentare, con la prima seduta dell’Aula della Camera post festività. Martedì sarà la volta del Senato. In settimana è prevista una riunione congiunta dei Questori di Camera e Senato per coordinare le iniziative anti Covid nei due rami del Parlamento. E, in particolare, valutare le misure già preannunciate e quelle da adottare in vista dell’avvio delle votazioni, il prossimo 24 gennaio, per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. L’obiettivo è garantire il normale svolgimento delle votazioni e, al contempo, assicurare che tutto si svolga nella tutela della salute e nel rispetto delle normative anti virus. Il timore dei parlamentari è che i contagi possano dilagare e andare così da "intaccare" il quorum dei 1008 grandi elettori. Al momento non è sul tavolo alcuna ipotesi di voto a distanza per gli eventuali parlamentari positivi o costretti ad essere assenti perchè in quarantena, così come non è per ora all’ordine del giorno la proposta - avanzata da esponenti del Pd - di far votare i grandi elettori nella proporia Camera di appartenenza (i 58 delegati regionali resterebbero a Montecitorio). Si valuta, invece, la possibilità di far effettuare il tampone a tutti i 1008 delegati prima di entrare alla Camera per votare, mentre è già in vigore l’obbligo del green pass così come di indossare le mascherine Ffp2. Infine, si attende il nuovo decreto con cui il governo intende stanziare ulteriori risorse a sostegno delle categorie penalizzate dalla pandemia e dalle nuove restrizioni anti Covid, anche se alcune forze di maggioranza chiedono che l’esecutivo intervenga con un nuovo scostamento di bilancio per finanziare ulteriori risorse contro il 'caro bollettè.