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Giochi e scommesse per agevolare i Casalesi: arresti in Sicilia, Puglia e Calabria. I nomi

Coinvolte anche le province di Agrigento, Brindisi, Catanzaro, Lecce e Messina

Trentatre arresti dei carabinieri e organismi di polizia stranieri nelle province di Salerno, Ascoli Piceno, Agrigento, Avellino, Brindisi, Caserta, Catanzaro, Latina, Lecce, L’Aquila, Messina, Napoli, Potenza, Ravenna, Roma, Varese e in diversi stati esteri, in particolare Panama, Romania e Malta. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di delitti in materia di giochi e scommesse illegali, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro provento di delitto in attività economiche, autoriciclaggio, con l’aggravante, per taluni di questi reati, di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei "Casalesi".

Contestualmente eseguito sequestro preventivo di 11 siti internet e di società con sede legale a Mercato San Severino (SA), nonché di 3 milioni nei confronti di colui che è ritenuto il capo e promotore del sodalizio criminale. E’ accusato di aver costituito una vera e propria holding dedita al gaming on line illecito sul territorio nazionale ed estero, avvalendosi anche dei legami con i vertici dei Casalesi. Gli introiti stimati dall’asset criminoso nel suo complesso sono stati quantificati - nell’arco temporale di circa due anni in oltre 5 Miliardi di euro. Qualora i giochi fossero stati svolti in forma lecita, le entrate per l’erario sarebbero state di circa 500 milioni di euro.

Tra i 72 indagati anche calabresi e messinesi

Tra i calabresi Giuseppe Carnovale, detto “Pepo” o “Leonardo De Rossi” di Santa Caterina sullo Jonio; Guendalina Femia di Locri; Nicola Femia, detto “Rocco” di Marina di Gioiosa Jonica; Rocco Maria Nicola Femia di Locri; Antonino Irrera di Messina; Angelo Repoli di Sant’Agata di Militello.

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