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Detenuto no-vax muore a Ferrara: avrebbe dovuto scontare ancora pochi mesi

Dietro al suo decesso, un focolaio di contagio scoppiato all’interno del carcere circa 15 giorni fa che aveva portato 25 agenti di Polizia penitenziaria ad essere positivi

Aveva 60 anni, un passato turbolento con tanti guai giudiziari, ed era in carcere a Ferrara dove stava scontando gli ultimi mesi della sua pena: 'no vax' convinto, non si era vaccinato, era rimasto contagiato una quindicina di giorni fa, proprio dentro il carcere di Ferrara, ed è morto ieri mattina all’ospedale Sant'Anna nel reparto di Terapia intensiva Covid dove si trovava ricoverato da alcuni giorni in condizioni gravissime, intubato. Una decina di giorni fa - come racconta il quotidiano la Nuova Ferrara - era stato ospitato prima nella stanza di sicurezza adibita ai detenuti, poi in pneumologia sub intensiva e infine l’ultimo reparto in cui i sanitari del Sant'Anna hanno fatto tutto il possibile. Dietro al suo decesso, un focolaio di contagio scoppiato all’interno del carcere circa 15 giorni fa che aveva portato 25 agenti di Polizia penitenziaria ad essere positivi: tutti vaccinati, non avevano avuto gravi conseguenze e molti sono già tornati in servizio. Contagiati anche un’altra ventina di detenuti, tra i quali ad oggi - dentro l’istituto - si contano altri No Vax. Il detenuto morto doveva scontare ancora pochi mesi di carcere prima della liberazione, e dal suo passato di pregiudicato nel Bolognese, emerge anche un retroscena di oltre 30 anni fa: fu tra le diverse vittime, e rimase ferito, durante uno degli assalti della Uno Bianca, nel lontano dicembre 1990, al campo nomadi di Quarto inferiore, nel Bolognese

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