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Per i vaccini un nuovo generale, arriva Petroni al posto di Figliuolo

9 mesi per chiudere emergenza, poi competenze a ministero Salute

Tommaso Petroni

Con la firma del premier Draghi al decreto, il maggior generale dell’Esercito Tommaso Petroni prende ufficialmente il posto del commissario straordinario per l'emergenza Covid, Francesco Figliuolo, e guiderà - da venerdì 1 aprile - l’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia. Sarà di fatto l’ultimo chilometro prima di lasciare poi le incombenze derivanti dal Covid in capo al ministero della Salute. La neonata struttura, infatti, durerà solo nove mesi, fino al 31 dicembre 2022. La scelta di Petroni si inserisce in continuità con il suo predecessore, anche lui generale, Figliuolo.

Sessanta anni, originario di Canosa di Puglia, infatti, Petroni è da circa un anno capo dell’area logistico-operativa della stessa struttura commissariale. In passato ha ricoperto vari incarichi di comando ed ha prestato servizio in missioni in Kurdistan, Somalia e Kosovo oltre che al quartier generale della Nato a Valencia. Dall’ottobre 2018 ad aprile 2021, ha svolto a Roma gli incarichi di capo reparto Trasporti e capo reparto Materiali occupandosi della gestione di tutti i trasporti nazionali ed internazionali a supporto di Enti e Reparti dell’Esercito italiano. Nominato anche cavaliere della Repubblica, ha ricevuto diverse onorificenze per le missioni di pace. Dal prossimo 1 aprile, il maggior generale avrà nove mesi a disposizione per portare a termine quella che viene considerata la road map verso la fine dell’emergenza sanitaria.

L’Unità di cui è nominato direttore avrà un organico più snello della struttura di Figliuolo, anche in ragione della flessione della domanda di vaccini. Sarà composta da una parte del personale della struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per l’emergenza Covid e da personale in servizio al Ministero della Salute. Le funzioni vicarie del Direttore dell’Unità sono attribuite a Giovanni Leonardi, dirigente del Ministero della Salute. L’Unità subentra in tutti i rapporti attivi e passivi facenti capo al Commissario straordinario e curerà «la definizione e, ove possibile, la conclusione delle attività amministrative, contabili e giuridiche ancora in corso», attribuite alla competenza di Figliuolo.

Con la nomina, il generale degli alpini lascerà definitivamente la struttura e tornerà al suo altro ruolo, quello di Comandante operativo di vertice interforze, che coordina, pianifica e dirige le operazioni dei quasi diecimila militari italiani impegnati in missioni all’estero. L’1 marzo 2021, Figliuolo venne chiamato a risolvere la questione vaccini, con la campagna che andava troppo a rilento. Alla fine del suo incarico si è arrivati a somministrare quasi 136 milioni di dosi. Il ciclo primario è stato concluso da 49,3 milioni di italiani (l'83,9% della popolazione complessiva). Hanno fatto la terza dose 38,7 milioni di persone (il 65,2% del totale). Nei periodi più intensi, le somministrazioni hanno anche superato le 600mila al giorno. Negli ultimi mesi c'è stato un netto calo, con uno zoccolo duro di 4,5 milioni di italiani non vaccinati.

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