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Come cambia il congedo parentale, si può chiedere per i figli fino a 12 anni

Congedi parentali estesi e parzialmente retribuiti più a lungo, maggiore sostegno al lavoro autonomo e priorità nell’accesso allo smart working per i genitori di figli fino a 12 anni: il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di due decreti legislativi che recepiscono direttive Ue sulla parità di genere estendendo i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e introducendo misure per il miglioramento della conciliazione tra attività lavorativa e vita privata.

L’approvazione arriva nel giorno della diffusione dei dati Istat sull'occupazione a febbraio che registrano un aumento di 81mila occupati su gennaio e di 777mila su febbraio 2021 trainato dal boom dei contratti a termine. Il tasso di occupazione sale al 59,6%, il dato più alto dall’inizio delle serie storiche nel 2004 mentre gli occupati a termine raggiungono il massimo storico con 3 milioni 175mila unità. Il tasso di disoccupazione scende all’8,5% e si riduce l’inattività tra i 15 e i 64 anni (al 34,8%). I decreti appena approvati puntano a conciliare i tempi di vita e di lavoro in modo da aumentare la presenza femminile nel mercato, in Italia ancora molto distante dalla media europea: Nella media del 2020 il tasso di occupazione femminile era al 49% a fronte del 62,2% della media Ue a 27, a febbraio 2022 risulta al 50,4%.

Si punta a salvaguardare soprattutto i genitori con figli fino a 12 anni o con disabilità. «I datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile - si legge nel decreto - sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità». La stessa priorità nell’accesso allo smart working è riconosciuta ai caregiver.

Aumenta da sei a 12 anni il limite di età del figlio per avere il congedo parentale parzialmente indennizzato (al 30%) mentre crescono da sei a nove i mesi per i quali si ha diritto all’indennizzo sui 10 complessivi (11 se il padre chiede l'astensione facoltativa per almeno 5 mesi). Sale a 11 mesi anche il periodo di congedo che può chiedere un genitore solo e viene confermato il periodo di 10 giorni di congedo obbligatorio per il padre dando la possibilità di chiederlo anche negli ultimi due mesi di gravidanza oltre che nei primi cinque mesi di vita del bambino. Il congedo è fruibile, entro lo stesso arco temporale, anche in caso di morte perinatale del figlio.

«Il rifiuto, l’opposizione o l’ostacolo all’esercizio dei diritti di assenza dal lavoro - sottolinea il decreto a proposito del congedo di paternità obbligatorio - è punito con la sanzione amministrativa da 516 a 2.582 euro. Oltre ad essere indennizzabile più a lungo il nuovo congedo parentale prevede anche il diritto a ferie e tredicesima (ratei che non erano riconosciuti con il vecchio congedo). Sale inoltre a nove mesi (da sei) il congedo per i lavoratori iscritti alla Gestione separata con tre mesi per ciascun genitore e ulteriori tre mesi in alternativa tra loro, I decreti chiariscono anche che il lavoratore che chiede di far valere i suoi diritti non può essere licenziato né demansionato. «La lavoratrice o il lavoratore che richiede di fruire del lavoro agile - si legge nello schema di decreto - non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro. Qualunque misura adottata in violazione del precedente periodo è da considerarsi ritorsiva o discriminatoria e, pertanto, nulla».

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