Un attacco informatico concentrato in poche ore contro i siti di ministeri, aeroporti e altri organi istituzionali. Gli hacker filorussi di Killnet lanciano un’offensiva cibernetica totale al nostro Paese: la «guerra ibrida» scaturita dall’aggressione di Mosca (così la definisce il Copasir) colpisce anche l’Italia e adesso - spiega il sottosegretario delegato per la sicurezza nazionale, Franco Gabrielli - bisogna arrivare preparati ad una possibile escalation. E con la Polizia postale impegnata nelle indagini e nel supporto alle infrastrutture bersagliate, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine affidato ai pm dell’Antiterrorismo ipotizzando il reato di accesso abusivo al sistema informatico. Il collettivo di pirati informatici, già in azione negli ultimi giorni contro i siti di Polizia, Senato e Difesa (adesso colpita per la seconda volta), stavolta ha preso di mira una cinquantina di obiettivi in poche ore tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media, organi giudiziari fornendo le istruzioni «per liquidare la struttura informativa italiana» in 48 ore e con una sorta di grido di battaglia su Telegram: «Fuoco a tutti». Attacchi Ddos sono stati sferrati contro il ministero degli Esteri, della Difesa, quello dell’Istruzione, dei Beni Culturali, oltre al portale del Consiglio Superiore della Magistratura: alcuni di questi risultano ancora inaccessibili. Sono finiti down anche i siti degli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate, quello di Orio al Serio a Bergamo, quello di Genova e quello di Rimini. Un’offensiva preoccupante più per la sua capillarità che per la sua effettiva pericolosità: le "interruzioni distribuite del servizio" (l'acronimo in inglese è appunto Ddos) si basano sull'invio di continue e numerose false richieste di accesso ai sistemi informatici di un’infrastruttura, con lo scopo di sovraccaricarli e farli collassare anche solo parzialmente. Dall’esterno il risultato è la difficoltà di accesso al sito. Tutt'altri danni erano stati invece recentemente provocati dai potenti 'ransomwarè, come quello nei mesi scorsi contro il sito della Regione Lazio: in quel caso i dati erano stati cifrati con la richiesta di un riscatto. L’impressione però è che il blitz di Killnet di queste ore possa rappresentare solo un’azione dimostrativa che anticipa un’offensiva di una pericolosità ben maggiore. Lo stesso sottosegretario Franco Gabrielli non esclude che in futuro gli attacchi possano essere «più significativi», perché l’escalation "è nelle cose. Ma dobbiamo prepararci - dice - la differenza non la fa solo l’attaccante ma anche la capacità dell’attaccato. Un pò di tempo lo abbiamo perduto, i livelli e gli standard non sono così performanti, così come non siamo all’anno zero». Il capo del Copasir, Adolfo Urso, non usa mezzi termini per commentare quello che succedendo nella rete del nostro Paese: "sono collegati all’attenzione internazionale che deriva dall’aggressione della Russa in Ucraina e dalla guerra che Mosca ha scatenato con metodi terrificanti. Sappiamo che la Russia è il Paese più attrezzato per la guerra cibernetica e questa è una delle linee con cui agisce la guerra ibrida».