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Vaiolo delle scimmie, Ecdc: c'è il rischio che diventi endemia in Europa

«Se si verifica la trasmissione da uomo ad animale e il virus si diffonde in una popolazione animale, c'è il rischio che la malattia diventi endemica in Europa». Lo scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie, l’Ecdc, in un rapporto sulla diffusione vaiolo delle scimmie.

«Se si verifica la trasmissione da uomo ad animale e il virus si diffonde in una popolazione animale, c'è il rischio che la malattia diventi endemica in Europa». Lo scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie, l’Ecdc, in un rapporto sulla diffusione vaiolo delle scimmie. «Pertanto, è necessaria una stretta collaborazione intersettoriale tra le autorità sanitarie pubbliche umane e veterinarie per gestire gli animali domestici esposti e prevenire la trasmissione della malattia alla fauna selvatica», continua l’Ecdc.

Ecdc, Paesi agiscano su tracing e vaccini

Nella nuova valutazione dei rischi sui casi di vaiolo delle scimmie, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha raccomandato ai Paesi dell’Ue di concentrarsi sulla tempestiva identificazione, gestione, tracciamento dei contatti e segnalazione di nuovi casi. E’ quanto afferma l’Ecdc in una nota di presentazione dello studio. «I Paesi dovrebbero anche aggiornare i loro meccanismi di tracciamento dei contatti, la capacità diagnostica per gli orthopoxvirus e rivedere la disponibilità di vaccini contro il vaiolo, antivirali e dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari», ha precisato l’Ecdc.

Ecdc, finora probabilità diffusione è bassa

La maggior parte dei casi attuali di vaiolo delle scimmie in Europa «si è presentata con sintomi di malattia lievi e, per la popolazione più ampia, la probabilità di diffusione è molto bassa». Così Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha pubblicato una prima valutazione del rischio della malattia. «Tuttavia, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner, è considerata alta», si legge nella valutazione dell’Ecdc.

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