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Il Papa contro le annessioni in Ucraina: "Violano diritti, cessate il fuoco e negoziate"

Papa Francesco all’Angelus ha dedicato alla situazione in Ucraina la sua riflessione prima della preghiera mariana.

«Rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate il fuoco: tacciano le armi e si cerchino le condizioni per arrivare a negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza ma concordate, giuste, stabili, e tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni». Lo ha detto papa Francesco all’Angelus, dedicando oggi alla situazione in Ucraina la sua riflessione prima della preghiera mariana.

«Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi di diritto internazionale. Essa infatti aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a fare temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale».

Esiste un concreto «rischio di escalation nucleare con conseguenze catastrofiche a livello mondiale» ha detto ancora Papa Francesco - Viviamo nuovamente sotto la minaccia atomica, è assurdo», ha aggiunto. «Quanto sangue deve ancora scorrere perchè capiamo che la guerra non è la soluzione?», si è chiesto Bergoglio.

«Il mio appello si rivolge innanzitutto al presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l'immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace».

«A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni - ha proseguito il Pontefice - chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo».

«Per favore - ha aggiunto -, facciamo respirare alle giovani generazioni l’aria sanata della pace, non quella inquinata della guerra, che è una pazzia!». «Dopo sette mesi di ostilità - ha detto ancora Francesco -, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia»

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