
La Via Emilia è momentaneamente chiusa per rilievi in entrambe le direzioni all’altezza di Cadè, nel comune di Villa Gaida (Reggio Emilia) causa il gravissimo incidente stradale nel quale hanno perso la vita 4 persone avvenuto attorno alle 20 per cause ancora da accertare.
Sono il figlioletto di 2 anni e i fratellini di 10 e 12 anni della sua mamma, anche lei morta nello schianto, le vittime del tragico incidente stradale avvenuto ieri sera lungo la via Emilia verso Parma, nel comune di Villa Gaida, frazione di Reggio Emilia, che ha distrutto una famiglia di origine albanese. Ancora in gravissime le condizioni in ospedale del padre del bimbo, unico sopravvissuto allo schianto.
Il mezzo si stava dirigendo verso Sant'Ilario. La donna e i tre bambini sono morti sul colpo, mentre il padre è stato portato in ospedale in gravi condizioni. Sul posto, oltre ai soccorsi inviati dal 118, anche i vigili del fuoco da Reggio Emilia. Per estrarre le persone sono intervenuti, oltre al 118, i vigili del fuoco e l’intervento è durato fino a tardi.
Due famiglie distrutte. Le vittime sono tutte di origini albanesi: Shane Hyseni, 22 anni, madre di Mattias Lame, un anno a mezzo. Con loro, nella stessa auto, sono morti Rejana Hyseni, 8 anni e Resat Hyseni, 11 anni, sorella e fratello di Shane, tutti residenti a Reggio Emilia. Al volante della Fiat Stilo c'era un 30enne, convivente della ragazza e padre del piccolo deceduto, ora ricoverato in gravissime condizioni in Rianimazione. La polizia locale - coordinata dalla Procura - sta indagando per ricostruire la dinamica dell’incidente. Stando ai primi rilievi, l'auto andava ad elevata velocità, ma le esatte cause della fuoriuscita di strada sono ancora al vaglio
Strada pericolosa
La tragedia stradale si è verificata in un tratto già al centro di diverse polemiche per la pericolosità e il traffico. Si tratta infatti di un percorso alternativo all’A1 molto frequentato dagli automobilisti quando l’autostrada è congestionata. Una situazione denunciata da un comitato di cittadini, residenti a Cella, Cadé e Gaida, arrabbiati per lo smog ma anche per la sicurezza, con proposte rivolte a istituzioni e Anas, richieste di autovelox e zone a 30 km/h, oltre a maggiori controlli. Proprio pochi giorni fa, il 15 ottobre è stata organizzata una manifestazione.
A dicembre 2020 a Cella è morto un ragazzino marocchino di 12 anni, travolto sulla via Emilia da un camioncino Ducato condotto da un 35enne che perse il controllo e lo investì sul marciapiede. Il ragazzino quel giorno non era rincasato da scuola per un brutto voto e stava camminando lungo la strada.
Più di recente, il 2 settembre sempre a Cella, un ciclista è stato investito da un’auto pirata e si è riacceso il dibattito sulla pericolosità. In quel caso un 43enne se l’è cavata con abrasioni al volto e alle braccia, ma l’automobilista non si era fermato.
Cella è a pochi chilometri da dove questa sera la Stilo si è schiantata. Gli episodi sono diversi e per comprendere i motivi che hanno portato all’incidente di questa sera con quattro morti e un ferito gravissimo bisognerà attendere gli accertamenti delle forze dell’ordine.
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