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Migranti: naufragio in Grecia, disperse decine persone. Mille chiedono porto sicuro

Una barca a vela su cui stavano viaggiando circa 68 migranti, salpata dalla Turchia, è naufragata nelle prime ore di questa mattina nello stretto di Kafireas, tra le isole di Andros e Evia. Lo riporta la Guardia costiera greca, impegnata nelle operazioni di ricerca e salvataggio dei migranti. Nove uomini che si erano inizialmente messi in salvo su un isolotto sono stati soccorsi dalle autorità greche, ma in base ai racconti dei sopravvissuti sull'imbarcazione avrebbero viaggiato almeno 68 persone. Intanto proseguono le ricerche di almeno 8 persone dopo un altro naufragio avvenuto ieri pomeriggio a largo dell’isola di Samos.

Mille su navi ong,"Grave violazione impedire lo sbarco"

I 234 migranti salvati dall’Ocean Viking «aspettano da undici giorni di sbarcare in un porto sicuro. Tutte queste persone sono in totale incertezza, bloccate sul ponte dell’Ocean Viking». Sos Mediterranee e la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa «chiedono il rispetto del diritto marittimo e chiedono che venga trovata una soluzione immediata per il loro sbarco». Un appello che rilancia anche le richieste delle altre navi ong: 572 migranti sono sulla Geo Barents di Medici senza frontiere, tra cui 66 minori; 179 sulla Humanity1, tra cui un bambino di 7 mesi e oltre 100 minori non accompagnati «che soffrono particolarmente dello stress psicologico». Complessivamente un migliaio che chiedono un porto sicuro.

«Le persone soccorse nel Mediterraneo centrale da navi umanitarie - afferma Sos Mediterranne - dovrebbero e devono poter sbarcare in un luogo sicuro entro un tempo ragionevole, come avviene per le operazioni di ricerca e soccorso delle autorità e delle navi mercantili». «I blocchi sempre crescenti affrontati dalle navi di soccorso in questa parte di mare dal 2018 sono discriminatori e inaccettabili. Tenere più a lungo i sopravvissuti a bordo delle navi, ostaggio del dibattito politico, sarebbe il risultato di un amaro fallimento da parte dei membri dell’Unione europea e degli Stati associati», dice Sophie Beau, direttore Generale di Sos Mediterranee France:

"Le persone soccorse sono totalmente esauste, disidratate, in difficoltà psichiche e alcune hanno bisogno di cure mediche immediate. Abbiamo fornito loro assistenza sanitaria e di primo soccorso psicologico, cibo e acqua, ma non possono più aspettare, questa incertezza rende la situazione insopportabile con lo stress che aumenta di giorno in giorno». «Hanno urgente bisogno di un porto sicuro», afferma Frido Herinckx, responsabile delle operazioni dell’Ifrc, «il diritto delle persone a sbarcare rapidamente in un luogo sicuro non può essere discusso. L’attuale blocco nel processo di sbarco a seguito di operazioni di ricerca e soccorso costituisce una grave violazione del diritto del mare».

Hotspot Lampedusa di nuovo pieno, 1.221 ospiti

Sono 1.221 i migranti alloggiati all’hotspot di Lampedusa. Nonostante i quotidiani sforzi della Prefettura di Agrigento per trasferire gli ospiti della struttura di prima accoglienza a Porto Empedocle, e i padiglioni di contrada Imbriacola - che possono ospitare 350 persone - restano nel caos. Per la tarda mattinata, con il traghetto di linea, verranno trasferiti 110 migranti.

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