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L'omicidio di Saman Abbas, ordine di cattura per i genitori emesso dal Pakistan

Saman Abbas

«Il Pakistan ha valutato di emettere un provvedimento di cattura nazionale» nei confronti dei genitori di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa e si presume uccisa a Novellara di Reggio Emilia, tra il 30 aprile e il primo maggio 2021.

A dirlo è Maria Josè Falcicchia, direttrice della seconda divisione dell’Interpol, ospite ieri sera a "Quarto Grado" su Rete4. «Nelle scorse settimane - ha spiegato la dirigente - le autorità del Pakistan hanno recepito la fondatezza delle attività svolte in Italia dai carabinieri di Reggio Emilia e dall’autorità giudiziaria supportata dai servizi di cooperazione di polizia. Dopo una valutazione molto lunga per un caso complicato anche per loro e senza precedenti, hanno deciso di fare propria la "red notice", ossia la richiesta di arresto internazionale già nel circuito Interpol, delegando le autorità di polizia del Punjab, regione dalla quale proviene la famiglia di Saman». Il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen sono latitanti dopo l’arresto dello zio Danish Hasnain - ritenuto l'esecutore materiale del delitto e dei cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, che dopo essere stati arrestati si trovano in carcere a Reggio Emilia. Il 10 febbraio comincerà il processo che vede tutti e cinque (compresi i genitori) rinviati a giudizio, accusati in concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere.

Qualora i genitori dovessero venire arrestati si aprirebbero le trattative per l'estradizione. «L'Italia ha già chiesto l’estradizione - ha ricordato la dirigente Falcicchia - Il Pakistan cita un vecchio trattato del '72, ma per noi l’estradizione non è esclusa. Non c'è un attuale trattato firmato da entrambi i Paesi ed esiste l'estradizione di cortesia, una consuetudine internazionale che spesso tanti Paesi adottano. Siamo molto fiduciosi per la sensibilità che abbiamo riscontrato dalle autorità pachistane, sono stati due anni lunghi ma non privi di impegno e di continue attività svolte dall’Interpol e dal nostro esperto di sicurezza presso l’ambasciata in Pakistan. Recentemente i nostri vertici di cooperazione internazionale, il generale Giampiero Ianni e il prefetto Vittorio Rizzi, hanno incontrato le autorità pachistane a margine di un incontro in India».

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