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Maltempo in Sicilia e Calabria, Curcio convoca unità di crisi. I sindaci chiedono lo stato d'emergenza

Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha convocato una riunione dell’unità di crisi del Dipartimento per seguire l’evolversi della situazione del maltempo che sta interessando in particolare il sud d’Italia

Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha convocato una riunione dell’unità di crisi del Dipartimento per seguire l’evolversi della situazione del maltempo che sta interessando in particolare il sud d’Italia. Al momento, scrive il Dipartimento in un tweet, in Sicilia vengono segnalate «criticità soprattutto alla viabilità per frane e smottamenti» mentre in Calabria e Puglia si registrano "allagamenti, trombe d’aria e disagi».

"La situazione attuale è lo specchio di un Paese fragile" ha detto Curcio ai microfoni di Rai News 24. «Stanotte si sono concentrati diversi eventi, Messina, la frana di Ischia, e poi il terremoto delle Isole Eolie. Su quest’ultimo stiamo facendo verifiche ma non c'è nulla di grave da segnalare. Per fortuna si è trattato di eventi tutti gestibili. Ma ripeto - ha sottolineato - il vero problema è quello della fragilità del nostro paese».

Sul tema interviene anche la politica: «Dopo Ischia, ieri Messina. Il Governo si attivi per assicurare supporto alle comunità colpite dal maltempo. Si riconosca lo stato di emergenza per riparare ai danni subiti. Soprattutto, messa in sicurezza del territorio e transizione ecologica non si possono rimuovere o rinviare» ha scritto su Twitter Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd.

In provincia di Messina strade crollate e invase dal fango

«Ho parlato questa mattina con il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, dopo il maltempo di ieri sera e gli ho detto che la Regione gli è vicina e che può contare su di me». Così il presidente della regione siciliana Renato Schifani stamattina alla Festa tricolore di Catania, dopo il nubifragio che si è abbattuto sulla Sicilia Tirrenica.  Anche la Cisl Messina, attraverso il segretario generale Antonino Alibrandi, esprime la propria vicinanza alla popolazione di Barcellona, Milazzo e della fascia tirrenica colpita dalla bomba d’acqua nella serata di ieri.
«Ci segnalano diversi disagi e soprattutto danni alla struttura – afferma Alibrandi – e siamo in contatto con i nostri referenti nei diversi paesi colpiti per conoscere la situazione ora per ora. I danni e quanto avvenuto fanno emergere ancora una volta come tutto ciò sia stato determinato dall’assenza di una reale attività di prevenzione sul territorio. Adesso ci appelliamo al Presidente della Regione affinché dia immediato supporto ai sindaci e le comunità con tutti i mezzi disponibili».

Intanto continuano gli interventi per liberare le strade, gli scantinati e i garage invasi dal fango nei Comuni che ieri pomeriggio sono stati colpiti da un forte nubifragio. Danni e paura soprattutto a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Terme Vigliatore e in tutti i centri vicini. La pioggia ed il fango hanno allagato strade, marciapiedi, negozi e cantine, fatto crollare muri e parti di strade ma per fortuna non ci sono state vittime.

Qualcuno è rimasto bloccato in auto o in un centro commerciale. In serata la situazione è migliorata ed è stato riaperto anche il tratto di autostrada precedentemente chiuso. Al lavoro vigili del fuoco e protezione civile. «Stiamo effettuando ancora interventi perchè ci sono molte case e cantine allagate. Stiamo cominciando a pulire le strade. Per fortuna oggi c'è il sole che ci aiuta» ha detto Pippo Midili, sindaco di Milazzo. «Non ci sono vittime, soltanto una famiglia è stata sfollata perchè è crollato il tetto dell’abitazione. I componenti del nucleo sono stati ospitati dal Comune - ha aggiunto - cosi come un’altra signora che non poteva rientrare a casa perchè la strada era allagata. Un’altra signora è stata salvata, era uscita dalla sua auto ma è rimasta bloccata per oltre un’ora in mezzo nell’acqua». Per quanto riguarda la conta dei danni il sindaco non si sbilancia: «ancora è presto per le stime - ha affermato - suppongo che si tratta di almeno un milione di euro per quanto riguarda le strade, i crolli subiti, e le infrastrutture del Comune mentre per i privati, ancora non sappiamo che danno hanno subito perchè hanno ancora cantine e case allagate. Per il momento stiamo continuando a lavorare con la protezione civile, ci sono i volontari e anche qualche azienda privata che ci sta dando una mano».

A Barcellona e nelle zone alluvionate in provincia di Messina, le fasce peloritana e tirrenica, sono a lavoro decine di squadre di organizzazioni di volontariato della Protezione civile regionale dotate di pompe idrovore e materiali e mezzi, provenienti da Palermo, Caltanissetta, Enna e Catania, per aiutare quelle popolazioni che stamattina si sono svegliate con cantine e garage allagati. Il maltempo comunque oggi ha dato una tregua. Sulla provincia messinese c'è un timido sole.

Molte le strade dissestate dal fango e dai detriti provocati dal nubifragio di ieri notte ma grazie all’ntervento dei vigili del fuoco, delle organizzazioni di volontariato di protezione civile e alla solerzia dei sindaci dei territori interessati, il sistema di protezione civile regionale ha risposto con efficacia e ancora adesso è in piena attività per il ripristino delle condizioni di sicurezza. Nel pomeriggio è previsto il sopralluogo del capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, che si sta recando con funzionari e tecnici regionali nelle zone interessate dal maltempo. A Barcellona, Milazzo e Terme Vigliatore sono operativi i CoC, il centro operativo comunale dal quale si attivano i vari interventi, sotto il coordinamento della direzione generale e territoriale della Protezione civile siciliana.

Violento nubifragio nel Catanzarese: chiesto lo stato d'emergenza

Un’allerta gialla che improvvisamente si è trasformata in allerta rossa, arrivando a superare il livello 3 intorno all’una di notte tra sabato e domenica. E’ questo lo scenario che dalle ore 22 circa di ieri sera ha imperversato su tutta la provincia di Catanzaro.

Il Presidente, il Vice Presidente Francesco Fragomele e il consigliere Alessandro Falvo, delegato ai lavori pubblici del comparto 7 e 8, nelle zone più colpite dal nubifragio, di concerto con i tecnici della provincia, per tutta la notte hanno monitorato l’evolversi della situazione che in alcune zone ha letteralmente isolato centri abitati con importanti interruzioni stradali che necessitano di interventi di somma urgenza a cui con il bilancio dell’ente Provincia non si può far fronte.

Per questo motivo, l’amministrazione Provinciale con il suo Presidente ha deciso di chiedere, per quanto di propria competenza alla Regione Calabria e al Governo Centrale, la dichiarazione di stato di emergenza e la previsione all’interno della finanziaria ove non possibile altrimenti, di importanti risorse per il ripristino della viabilità di base che al momento risulta in più punti seriamente compromessa.

Nonostante si fosse provveduto ad appaltare ed iniziare i lavori di pulizia e messa in sicurezza di caditoie e tombini stradali su gran parte dei comparti di viabilità provinciale, ancora una volta difficoltà economiche e burocratiche non hanno permesso di anticipare gli eventi.

Al momento tra le arterie maggiormente colpite si segnalano la SP 11 di collegamento con il comune di Soveria Simeri che è stata completamente interrotta ed il paese è raggiungibile attraverso una strada secondaria anch’essa messa male, le SP 12, 13, 38, 39, 40 Gimigliano, 160 Pentone, le SP di Staletti-Copanello-Squillace-Badolato-Montepaone-Settingiano-Caraffa-Vallefiorita, sono interessate da frane e smottamenti oltre che presentarsi con i tombini completamente intasati che allagano con fango e detriti le sedi stradali rendendole pericolose e intransitabili. I danni verranno meglio quantificati ed identificati nei prossimi giorni dall’apparato tecnico della Provincia e verranno trasmessi alla Regione Calabria con la più che ragionevole speranza di trovare la necessaria copertura finanziaria per l’inizio di un ritorno alla normalità.

Danni alla linea ferroviaria: sospesi i collegamenti tra Catanzaro, Crotone e Lamezia

La linea ferroviaria è stata danneggiata dall’ondata di maltempo che ha imperversato la scorsa notte in Calabria. In particolare, sono sospesi i collegamenti tra Catanzaro lido e Crotone e tra Catanzaro lido e Lamezia Terme. A Simeri Crichi, in provincia di Catanzaro, diversi metri di rete ferroviaria risultano appesi nel vuoto dopo che la pioggia incessante ha provocato uno smottamento del terreno. Saranno necessari importanti lavori di ripristino prima di tornare nella normalità. Molti i treni sospesi o sostituiti con gli autobus, mentre i tecnici di Reti Ferroviarie Italiane sono a lavoro per tentare di verificare le condizioni della rete e poter riattivare il servizio nel minor tempo possibile.

Tromba d'aria a Crotone: diverse famiglie evacuate

Nelle prime ore del mattino, invece, una tromba si è abbattuta  sul territorio della provincia di Crotone causando gravi danni ad Isola Capo Rizzuto e nella zona archeologica di Capocolonna. La zona più colpita è stata quella del comune di Isola Capo Rizzuto tra le località da Marinella a Capo Rizzuto.

Tetti di case scoperchiati, auto trascinate via per centinaia di metri. Un vecchio traliccio dell’energia elettrica si è abbattuto su un’abitazione in località Le Cannella sfondando il tetto e finendo nel bagno della casa: la famiglia è salva per miracolo Molte abitazioni sono anche senza energia elettrica per via di cavi elettrici rotti dal vento.

Il sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, ha immediatamente convocato il Centro operativo comunale. Decine le abitazioni che sono state sfollate autonomamente dai residenti per motivi di sicurezza. "Il nostro territorio è in ginocchio - dice il sindaco Maria Grazia Vittimberga -: tetti scoperchiati, case e auto distrutte, famiglie evacuate. Chiediamo con urgenza l’intervento della Regione Calabria e del Dipartimento di Protezione Civile per una stima dei danni e una pianificazione degli interventi da mettere immediatamente in atto. Nel frattempo stiamo predisponendo la dichiarazione di stato di calamità. Intanto ribadiamo la nostra vicinanza a tutte le famiglie colpite e ripetiamo che siamo a disposizione per ogni forma di aiuto. Siamo già in contatto con le strutture alberghiere per chiedere disponibilità ad ospitare famiglie evacuate». A Crotone la tromba d’aria ha colpito la zona a sud della costa tra il promontorio di Capocolonna e la località Alfieri. Danni ingenti per diverse aziende agricole con capannoni e serre abbattute dalla furia del vento. Letteralmente spazzate via la casetta dell’Oasi del Martin Pescatore del circolo Ibis, un centro di educazione ambientale realizzato in una struttura confiscata alla criminalità organizzata a Capocolonna. Non si registrano danni, invece, al museo ed alla colonna dorica del tempio di Hera Lacinia.

Cutro, esonda il fiume Tacina: famiglie evacuate

Una cinquantina di abitazioni sono state allagate a causa dell'esondazione del fiume Tacina che scorre al confine tra le province di Crotone e Catanzaro. Le acque del fiume hanno allagato la località Steccato di Cutro e di contrada Votapozzo nel comune di Cutro. Sei nuclei familiari, per un totale di 13 persone, sono stati evacuati e ospitati in un ostello. Le loro abitazioni si trovano nei piani bassi e sono state invase dall'acqua. I cittadini che risiedono nella località costiera di Steccato di Cutro in alcuni casi hanno dovuto utilizzare delle barche per poter raggiungere le abitazioni e soccorrere le persone che vi erano bloccate all'interno.

L'acqua ha raggiunto in alcuni punti anche l'altezza di 120 centimetri invadendo cortili e cantine e sommergendo diverse automobili. Oltre che per la scarsa manutenzione del fiume l'esondazione è stata causata dalla grande quantità di pioggia caduta a monte: secondo i dati registrato dal pluviometro del Centro funzionale multirischi di Arpacal posizionato nel vicino comune di Roccabernarda attraversato dal Tacina, sono caduti nel giro di un'ora - tra le 2 e le 3 del mattino - 108 mm di pioggia che si sono aggiunti agli 84 mm piovuti nelle ore precedenti. Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, che si è insediato appena una settimana fa dopo le elezioni, ha eseguito una serie di sopralluoghi nelle zone alluvionate, ed ha assicurato: "Stiamo lavorando per agevolare il ritorno alla normalità in una situazione difficilissima causata da una improvvisa bomba d'acqua che ha provocato la piena del Tacina. Il Comune è pronto a dare alloggio alle famiglie che hanno le abitazioni in condizioni di inagibilità".

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