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L'uomo del fango torna a casa, simbolo della frana di Ischia: si salvò aggrappandosi a un tubo

E' finalmente a casa anche se ci vorrà ancora del tempo per tornare alla normalità, non solo per i ricordi di quella terribile esperienza, ma anche per il covid che ha contratto in ospedale: Giovangiuseppe Di Massa, per tutti Peppe l’idraulico, il 60enne salvato dai vigili del fuoco dopo la frana di Casamicciola, sta bene ma risente dei postumi dei traumi e del coronavirus.

Il giorno della frana era sabato e Peppe di mattino presto si era svegliato per andare a caccia, la sua grande passione; aveva messo il fucile in macchina e stava andando a casa del figlio per prendere il cane, in una traversa di piazza Bagni, il quartiere di Casamicciola famoso per le sue fonti termali, ma colpito da tre terribili frane in poco più di un secolo. Quando arriva all’altezza dell’edicola, poi divelta dal fiume di fango e trascinata per centinaia di metri, capisce che è nei guai: prova a trovare rifugio in una strada laterale ma la colata di melma e detriti circonda la macchina, la gira di 360 gradi e comincia a spingerla lontano.

Peppe scende e prova a fuggire a piedi ma dopo pochi metri viene travolto e trascinato dal fiume creato dal mix di acqua caduta sull'Epomeo e dal terreno tufaceo che ricopre i fianchi della montagna ischitana. Finirà in uno scantinato semisommerso diverse centinaia di metri più a valle, dove resiste per alcune ore aggrappato ad un tubo appeso al soffitto prima di venire salvato dai vigili del fuoco, vivo ma in cattive condizioni: Peppe ha subito lo schiacciamento del torace ed altri traumi ma sopratutto ha ingoiato molto fango, finito anche nei polmoni tanto che all’ospedale di Ischia, dopo le prime cure, decidono di trasferirlo in elicottero al Cardarelli di Napoli in prognosi riservata. Intanto il video che lo mostra completamente ricoperto di melma diventa virale: Peppe diviene per l’Italia intera l’uomo del fango (non il solo, in realtà, nella tragedia di Ischia) e la storia del suo salvataggio un simbolo di speranza per l’isola che intanto piange 12 vittime e la devastazione del cuore del comune di Casamicciola. Al Cardarelli Di Massa resterà per 37 giorni, per un periodo anche in terapia intensiva ed intubato a causa di complicazioni sorte durante la degenza. Il 13 dicembre era stato estubato, stava meglio e poteva respirare ed alimentarsi autonomamente e subito dopo le sue condizioni avevano cominciato a migliorare progressivamente sino alle dimissioni di ieri, annunciate con un comunicato dall’ospedale napoletano. Adesso Peppe è a casa sua, ad Ischia Porto dove vive con la moglie ed il figlio minore che collabora con lui nella piccola azienda idraulica di famiglia e dove potrà lentamente riprendersi da questa drammatica esperienza.

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