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Boss intercettato: Cosa nostra ha un suo "statuto" scritto dai padri costituenti

«C'è lo statuto scritto... che hanno scritto i padri costituenti». Così si esprime Gioacchino Badagliacca, affiliato di Cosa nostra, nel corso di un summit svoltosi il 5 settembre scorso in provincia di Caltanissetta per dirimere alcune controversie in seno alla famiglia mafiosa di Rocca-Mezzomorreale, ricadente nel mandamento di Pagliarelli. Si legge nella misura emessa dal gip di Palermo Lirio Conti che - accogliendo la richiesta della Dda di Palermo - ha emesso 7 misure cautelari (5 in carcere e 2 ai domiciliari) nei confronti di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso ed estorsioni, eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Palermo che hanno sviluppato l’inchiesta.

Scrive il gip: «Badagliacca Gioacchino rispondeva con una rivelazione dalla portata investigativa deflagrante: faceva, infatti, riferimento all’esistenza di un documento scritto, un vero e proprio statuto dell’organizzazione, in cui sarebbero stati annotati - si legge - dai padri costituenti di Cosa nostra, i principi e le regole cardine dell’organizzazione, rimasti evidentemente invariati nel corso degli anni e, a tutt'oggi, ancora imprescindibili ed essenziali per la sopravvivenza stessa della struttura criminale nel suo complesso».

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