In poco più di 24 ore, ha raccolto oltre 100mila adesioni la petizione contro quella che viene definita «la violenza ostetrica» lanciata su Change.org dall’Associazione «Mama Chat», un’associazione che dal 2017 supporta donne tra cui mamme e famiglie in difficoltà. L’appello, nato a seguito del fatto di cronaca del 7 gennaio, dove all’ospedale di Roma Sandro Pertini è morto un neonato soffocato dalla madre durante l’allattamento, chiede che «i protocolli ospedalieri siano aggiornati e che sia consentito l'ingresso h24 a un accompagnatore, garantendo l’accesso in tutti gli ospedali italiani del partner o familiare al momento parto e durante tutta la degenza». I promotori sottolineano quanto «dalla Pandemia negli Ospedali di tutta Italia sono entrate in vigore regolamenti che oggi persistono senza una reale necessità sanitaria o organizzativa per le strutture ospedaliere».
La petizione chiede inoltre che «vi siano più controlli e supporto alle famiglie soprattutto nei momenti parto e post-parto, i quali sono estenuanti, fragili e difficili da affrontare, siano guidati dagli esperti anziché ostacolati, con cura e con consapevolezza, mettendo i bisogni delle mamme e l'assistenza a loro al centro». «La violenza ostetrica che permea quotidianamente nelle strutture Italiane miete vittime inconsapevoli creando traumi psicologici gravi che hanno effetti non solo sulle mamme ma anche sui loro bambini», conclude l’appello.
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