Giovedì 02 Maggio 2024

Arrestato Tumbarello, medico di Messina Denaro. In carcere anche il cugino di Bonafede

I carabinieri hanno arrestato il medico Alfonso Tumbarello, 70 anni, ex medico di base a Campobello di Mazara e ora in pensione, accusato di favoreggiamento aggravato: è il medico che aveva in cura il finto Andrea Bonafede, l’alias utilizzato da Matteo Messina Denaro per ricevere le cure anticancro alla clinica La Maddalena di Palermo. dove l’ex latitante è stato catturato il 16 gennaio. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Palermo Alfredo Montalto che ha accolto la richiesta del procuratore Maurizio de Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido. Il gip ha disposto la misura cautelare del carcere anche per una seconda persona che avrebbe avuto il ruolo di consegna delle ricette - una sorta di 'postinò delle prescrizioni mediche - a Messina Denaro. Secondo le indagini sarebbe stato proprio Alfonso Tumbarello a firmare le ricette e le prescrizioni mediche utilizzate dal boss per sottoporsi alle cure per la patologia tumorale da cui è affetto. I pm lo avevano iscritto nel registro degli indagati fin dal 17 gennaio, il giorno dopo l’arresto del capomafia di Castelvetrano. Nelle settimane scorse lo studio del medico è stato perquisito e il medico era già stato sentito dagli investigatori.

Arrestato anche il cugino di Bonafede

Andrea Bonafede, cugino omonimo di chi ha prestato la propria identità al boss Matteo Messina Denaro, è stato arrestato oggi pomeriggio insieme al medico Alfonso Tumbarello a Campobello di Mazara. Per lui è anche scattata l’immediata sospensione di dipendente del Comune di Campobello di Mazara. Lo ha reso noto il sindaco Giuseppe Castiglione. Bonafede, di 6 anni più giovane del cugino già in carcere,  Contrattista del Comune di Campobello di Mazara sino al 2019, Andrea Bonafede è stato stabilizzato, insieme a tutti gli altri 50 ex articolisti che prestano servizio all’ente, il primo luglio 2019. Sino a oggi ha prestato servizio presso il settore 'Servizi alla città' del Comune.

Il Gip: "Tumbarello ha garantito riservatezza sull'identità"

«Le cure assicurate personalmente dal dott. Tumbarello hanno così garantito a Messina Denaro non solo le prestazioni sanitarie necessarie per le gravi patologie sofferte, ma soprattutto per quel che qui rileva, la riservatezza sulla sua reale identità, e dunque continuare a sottrarsi alle ricerche, restare a Campobello di Mazara, e gestire l’associazione mafiosa». Lo scrive il gip di Palermo, Alfredo Montalto nell’ordinanza con sui dispone la misura cautelare in carcere per Alfonso Tumbarello, il medico del boss Matteo Messina Denaro, e per Andrea Bonafede, cugino e omonimo dell’uomo accusato di avere ceduto la sua identità all’ex latitante. Il giudice Montalto - che ha accolto la richiesta del procuratore Maurizio de Lucia, dell’aggiunta Paolo Guido e dei sostituti Pierangelo Padova e Gianluca De Leo - prosegue: «L'analisi della documentazione via via acquisita dalla polizia giudiziaria ha fornito prova piena della gravità delle condotte del Tumbarello Ed infatti, il primo intervento chirurgico cui è stato sottoposto Messina Denaro è stato reso possibile grazie alla falsa scheda formata dal dott. Tumbarello il 5 novembre 2020 a nome di Bonafede Andrea cl. 69, nella quale ha dato atto di aver eseguito personalmente un’accurata anamnesi e valutazione clinica del paziente, che già aveva eseguito una colonscopia sollecitandone il ricovero», ricovero cui faceva seguito, a distanza di pochi giorni come detto, l’intervento chirurgico del 13 novembre 2020. Tumbarello hachiesto poi, in calce alla «scheda», di essere informato attraverso una «esauriente relazione clinica» del paziente Bonafede/Messina Denaro Tale documento, sottoscritto personalmente dall’indagato, prova in modo incontrovertibile che costui ha visitato più volte Messina Denaro Matteo (e non già il suo assistito Bonafede), e ne è divenuto stabile interlocutore del lungo e tormentato percorso terapeutico del suo assistito (rectius Messina Denaro). Ed invero, Tumbarello seguirà il percorso del paziente per i successi due anni, continuando a prescrivergli delicatissimi e costosissimi esami diagnostici».  

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