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Il giallo dell'Apecar: Grazia Prisco trovata morta, il compagno in stato confusionale

Grazia Prisco

È un giallo, una vicenda al momento inspiegabile, quella della coppia di ottantenni di Sarno, in provincia di Salerno, che a bordo di un Apecar ha percorso almeno quaranta chilometri perdendosi poi in una zona di montagna della provincia di Avellino.

Da sei giorni non si avevano più loro notizie. L’uomo è stato ritrovato giovedì sera in stato confusionale e con un forte trauma cranico; il corpo senza vita di lei, Grazia Prisco, lo hanno invece ritrovato nel pomeriggio di ieri i cani molecolari del soccorso alpino della Guardia di Finanza.

Cosa li ha spinti a mettersi in viaggio senza avvisare familiari e amici? Da cosa "scappavano" i due anziani per sfidare i pericoli di un viaggio a bordo di un trabiccolo? Cosa è accaduto di preciso sulla montagna di Arco di Rienzo, nel comune irpino di Baiano, dove l’Apecar si è fermato nella notte tra giovedì e venerdì scorsi? Domande che restano sospese, in parallelo con le risposte che verranno dall’autopsia sul corpo di Grazia Prisco disposta dalla Procura di Avellino, che coordina le indagini, per stabilire le cause della morte.

Il suo compagno, ricoverato in ospedale, dice di non ricordare nulla. Un’ipotesi è quella che possano aver sbagliato strada mentre percorrevano la Statale 7 che collega Avellino a Napoli. L'immagine dell’Apecar è stata registrata dalle telecamere pubbliche e private installate nel territorio di Monteforte Irpino: arrivati nei pressi di Baiano, anche a causa del buio, potrebbero essersi persi dopo aver imboccato la strada che conduce in montagna.

Non sembra confermata l’ipotesi di un incidente, piuttosto prende corpo quella di un guasto meccanico che avrebbe bloccato l’automezzo nella fitta boscaglia di Arco di Rienzo. L’uomo sarebbe andato alla ricerca di aiuto, lasciando l’anziana compagna nell’Apecar; la donna a sua volta si sarebbe allontanata per alcune centinaia di metri, dove è stata poi ritrovata senza vita. Un giallo con molte domande aperte che gli inquirenti, in attesa che migliorino le condizioni dell’anziano sopravvissuto, cercheranno di ricostruire anche ascoltando eventuali familiari e conoscenti della coppia che vivono a Sarno.

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