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Maltempo, dal CdM 8 milioni ai comuni alluvionati di Marche e Toscana

Per i primi interventi di soccorso alla popolazione, sono stati stanziati 4 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.

Il Consiglio dei ministri ha esteso lo stato di emergenza ai comuni delle Marche e della Toscana colpiti dall’alluvione, che si aggiungono a quelli dell’Emilia Romagna. Nelle Marche, sono coinvolti i comuni di Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino la provincia di Pesaro e Urbino. Per i primi interventi di soccorso alla popolazione, sono stati stanziati 4 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. La stessa cifra, con la stessa finalità, è stata stanziata per i comuni toscani di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Serio e di Londa della città metropolitana di Firenze.

Frane, strade interrotte, crollo delle attività produttive, qualche abitazioni ancora isolata, pochi sfollati ma anche interventi già partiti. Si presenta così l'Alto Mugello dopo le frane dovute al maltempo dei giorni scorsi. «A Firenzuola - ha detto il sindaco Giampaolo Buti - sono state censite tra le più grandi e le più piccole circa 70 frane, tutte sulla fascia di confine con l’Emilia Romagna. In questo momento non ci sono più frazioni isolate, abbiamo già eseguito diversi lavori di somma urgenza e ci apprestiamo ad attivare altri lavori sempre di somma urgenza. Gli sfollati da noi erano circa 14 e di questi cinque sono ancora fuori, ospitati nelle abitazioni di alcuni familiari». «A Marradi, sulle strade comunali, si sono verificate tra le 65 e le 70 frane ma bisogna conteggiare tutte quelle che hanno fatto crollare le attività produttive, in particolare i castagneti ma non solo - ha detto il sindaco Tommaso Triberti -. E' un danno economico enorme al tessuto economico locale. Al momento sono una quindicina le persone ancora evacuate e nessuna frazione è isolata: siamo riuscite a riaprirle tutte, l’ultima ieri. Abbiamo ancora tre/quattro famiglie isolate che contattiamo telefonicamente ogni giorno per capire quale è la situazione, quali sono le loro necessità e lo stato di salute e che però in qualche maniera vengono raggiunte a piedi per i viveri ma contiamo entro la settimana di ricollegarle almeno con i mezzi di emergenza».

«Il problema nostro adesso è la viabilità - ha evidenziato il sindaco di Palazzuolo sul Senio Gian Piero Moschetti -, perchè le strade assolvono la loro funzione privata di soccorso ma non quella economica. Una decina le persone ancora sfollate a Palazzuolo e che hanno trovato ospitalità in strutture ricettive e da familiari e, una quarantina nel Comune di Casola Valsenio. Le frane più pericolose ancora non le spostiamo, molte sono a valle di strade ed abbiamo paura che spostando la frana ne caschi un altro pezzo. Tutti gli interventi non pericolosi e che non potevano avere conseguenza gravi li abbiamo fatti»

Anche nelle Marche si aggrava il bilancio dei danni causato dal maltempo nella Provincia di Pesaro Urbino. «Con le ultime frane siamo arrivati a 25 milioni di danni solo sulle strade provinciali. Una cifra che è cresciuta in queste ore e che abbiamo comunicato alla Protezione civile regionale. Proseguiamo con il monitoraggio costante per verificare eventuali evoluzioni». Lo dice il presidente Giuseppe Paolini, in attesa di novità sullo stato di emergenza per i territori delle Marche colpiti dall’alluvione dal Consiglio dei ministri in programma nel tardo pomeriggio. Le 76 strade danneggiate interessano i Comuni di Gabicce Mare, Pesaro, Monte Cerignone, Macerata Feltria, Lunano, Pietrarubbia, Sassocorvaro Auditore, Urbino, Pergola, Fossombrone, Colli al Metauro, Terre Roveresche, Acqualagna, Fermignano, Montefelcino, Mombaroccio, Tavullia, Vallefoglia, Montelabbate, Piandimeleto, Mercatino Conca, Montegrimano Terme, Cagli, Apecchio, Tavoleto, Belforte All’Isauro, Pergola, Isola del Piano, Cantiano, Piobbico, Urbania, Sant'Angelo in Vado, Sant'Ippolito, Fratte Rosa, Mercatello sul Metauro, Fano, Mondolfo, San Costanzo, Mondavio e Cartoceto. Si tratta di frane, smottamenti, allagamenti e dissesti della sede stradale. Ci sono inoltre diverse strade provinciali che necessitano di pulizia dell’alveo in prossimità dei ponti stradali per accumulo di materiali legnosi.

 

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