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Ponte sullo Stretto, in campo torna anche l’americana “Parson”

La holding statunitense di New York, che nel 2006 si aggiudicò la gara per l’affidamento dei servizi di “project management consulting”, riguardanti le attività di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del Ponte sullo Stretto e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari

Il riavvio delle procedure per la realizzazione del collegamento stabile tra l’Isola e il Continente riporta sulla scena, oltre alle imprese del Consorzio Eurolink, delle quali abbiamo scritto nei giorni scorsi, anche un altro colosso internazionale, il “Parsons Transportation Group”, holding statunitense di New York, che nel 2006 si aggiudicò la gara per l’affidamento dei servizi di “project management consulting”, riguardanti le attività di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del Ponte sullo Stretto e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari.

Una gara che venne assegnata dalla Commissione presieduta dal presidente onorario del Consiglio di Stato, Tullio Ancora. “Parsons Transportation Group” ebbe la meglio sui concorrenti, con una valutazione complessiva di 89,43 punti. Il ribasso offerto fu pari al 20,1%, riducendo l’importo posto a base di gara da 150 a 120 milioni di euro. Proprio in quell’occasione, l’allora amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che è tornato nella stessa carica, dopo la nomina effettuata dai ministri dell’Economia e dei Trasporti, dichiarò che l’assegnazione della gara alla “Parson” era il «tassello definitivo nell’ambito della complessa organizzazione studiata dalla società per la realizzazione di un’opera straordinaria come il Ponte sullo Stretto di Messina. L’obiettivo che intendiamo raggiungere è quello di verificare e monitorare, con i metodi più adeguati, tutte le variabili dei processi gestionali e delle tecniche progettuali al fine di assicurare il rispetto degli standard di qualità, dei tempi e dei costi previsti».

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