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Santanchè: contro di me pratiche sporche e schifose. La ministra riferisce in Senato sul caso Visibilia M5S: dimissioni!

«Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene. Non ho mai abusato delle mie posizioni apicali nelle aziende. Sfido chiunque a dimostrare il contrario». Di fronte a un’Aula del Senato piena e - dettaglio politicamente rilevante - circondata da praticamente tutti gli esponenti dell’esecutivo, i quali le hanno manifestato solidarietà con la propria presenza, Daniela Santanchè ha fornito la propria versione della vicenda relativa alle società Visibilia e Ki-group, al centro di un’inchiesta giornalistica dei giorni scorsi in cui sono state ipotizzate sue inadempienze nei confronti del Fisco e dei dipendenti.

Una difesa del proprio operato che in realtà è stato un contrattacco a quelli che a suo avviso sono stati metodi scorretti e attacchi personali nei suoi confronti da parte della «stampa politicizzata». Il ministro ha esordito rivendicando la scelta di presentarsi in Parlamento per «non far pesare sul governo e sulla maggioranza le conseguenze di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti». «Non sono qui - ha proseguito - per rispondere a trasmissioni televisive ma per bloccare la strumentalizzazione politica che si sta facendo contro di me mistificando la realtà. Sono qui per difendere il mio onore e - ha rimarcato - quello di mio figlio».

Nel mirino di Santanchè soprattutto le indiscrezioni, circolate proprio nelle ultime ore, di una presunta inchiesta giudiziaria nei suoi confronti: «Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia. Dopo aver letto l’articolo del 'Domani' - chiarisce - sono io che avrei bisogno di avere risposte e le chiedo con forza. E’ normale leggere su un giornale che sono indagata? Contro di me sono state utilizzate pratiche sporche e schifose».

Quanto al merito della vicenda, il ministro del Turismo ha sottolineato di aver fatto ricorso, per le sue aziende, «agli strumenti messi a disposizione di tutte le imprese dalle leggi ancora vigenti». «Il mio progetto di ristrutturazione - ha proseguito - è molto più virtuoso di quello di altre aziende nelle stesse condizioni. Essere un imprenditore e anche un politico non significa che sia proibito fare ricorso alle leggi vigenti, non ho avuto favoritismi ma nemmeno ci deve essere un’indebita penalizzazione ad personam. Ho messo in gioco l’intero mio patrimonio personale, credo nelle cose che faccio. L’ho fatto per cercare di uscire dalla crisi».

Replicando ai media che l’hanno accusata di aver fissato per sè emolumenti milionari, mentre i dipendenti erano in credito, Santanchè ha replicato che «nel triennio 2019-2021 ho incassato un compenso di 27mila euro lordi». Poi il ministro, sempre contestando le tesi dell’inchiesta giornalistica, ha affermato di non aver mai avuto «nessun controllo nel settore dell’alimentare biologico, come molti media hanno raccontato» e di aver «svolto attività di impresa nel mondo della pubblicità, dell’editoria e dell’intrattenimento senza aver mai superato il 5% della mia partecipazione».

«Voglio chiarire - ha proseguito - che la persona cui attingono i miei detrattori come grande accusatore, a differenza di quanto riferito in televisione e su altri mezzi di informazione, non è un piccolo risparmiatore ma secondo le notizie che lui stesso ha divulgato è una sorta di finanziere che si è trasferito prima a Londra poi in Svizzera e a Montecarlo ed ora risiede alle Bahamas».
Ringraziando il governo, e il premier Giorgia Meloni in particolare per la solidarietà e la vicinanza dimostrata, Santanchè ha voluto anche puntualizzare di non aver alcuna multa da pagare, come invece avevano scritto alcuni giornali, e di aver «già pagato» se ha commesso errori: «Solo chi ruba nasconde - ha affermato concludendo - e io non ho nulla da nascondere». «Ci vuole ben altro per farmi cambiare umore o diventare triste, io sono una persona contenta e felice, non odio il mondo e quando mi guardo allo specchio mi piace l’immagine che vedo riflessa».

Il dibattito

Dal dibattito è emersa la solidarietà degli esponenti di maggioranza, mentre nel gruppo Azione-Iv si palesavano le differenze di visione tra Calenda e Renzi, il primo orientato alla richiesta di dimissioni per opportunità politica, il secondo fermo su una linea garantista che non he lesinato, nelle parole dei suoi parlamentari, l’accusa di «grillismo» al leader di Azione.
I dem, attraverso Enrico Misiani, hanno ribadito la richiesta di dimissioni, e il M5s è andato oltre, annunciando con Stefano Patuanelli la presentazione di una mozione di sfiducia, cui sono seguiti il coro «dimissioni» all’indirizzo del ministro e una conferenza stampa alla presenza di Giuseppe Conte e di alcuni ex-dipendenti delle aziende della Santanchè.

Baci e abbracci da ministri a fine seduta

Diversi ministri sono andati a salutare la ministra Santanché al termine della sua informativa in Aula, dopo che il presidente La Russa ha dichiarato conclusa la seduta. Uscendo dai banchi del governo Santanchè ha incrociato Schillaci che l’ha baciata; subito dopo la ministra del turismo è finita tra le braccia di Annamaria Bernini che l'ha stretta a se per diversi secondi, parlandole all’orecchio. Santanchè è stata poi baciata dalla ministra del lavoro Calderone e da quello per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, così come da tre altri senatori del gruppo di Fdi, con i quali ha lasciato sorridendo l’Aula.

Diffida a un socio unica attività studio La Russa

«Da settimane si insinua che ci sarebbero dietro» al fondo Negma «presenze ignote. Ma una volta verificato che il gruppo era regolarmente attivo in Europa e che in Italia aveva già fatto con altre società quotate operazioni similari non abbiamo avuto motivo di non accettare il suo intervento. Quando poi un socio di minoranza residente alle Bahamas, di cui ho già parlato, ha avanzato proposte da noi irricevibili l’abbiamo contestualmente diffidato tramite studio legale che, sia detto per inciso, è l’unico intervento professionale e amichevole dello studio legale La Russa». Lo ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanché nel corso dell’informativa in Aula al Senato. «Con il mio gruppo», Visibilia, «ho agito come qualsiasi imprenditore di fronte alla crisi endemica del settore e non ho avuto favoritismi e non li ho cercati: ho separato le attività mediante un veicolo quotato per quanto riguarda l’attività editoriale. La società quotata in ristrutturazione ha fatto ricorso a prestiti obbligazionari convertibili perfettamente legittimi e in linea con le direttive di Borsa italiana e di Consob da parte del fondo Negma, fondo che negli ultimi anni utilizza questo strumento anche sulle piazze europee».

Tfr e stipendi Ki gruop saranno integralmente pagati

«Era perfettamente noto che gli stipendi e il tfr di Ki grpuo ancora da corrispondere ai dipendenti era inerente al personale fuoriuscito dall’azienda nel corso dell’anno 2023 quando io già da tempo non avevo alcun ruolo. Tuttavia ho chiesto informazioni e posso comunicarvi che i lavoratori dipendenti della Ki group Srl verranno integralmente soddisfatti con riguardo a tutti i loro diritti di credito, lo potete verificare perché scritto nell’accordo di concordato». Lo ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanché nel corso dell’informativa in Aula al Senato. «Visto che sono chiamata a rispondere di questo gruppo che non ho mai gestito» la ministra ha aggiunto che «la società nell’immediato seguito dell’emergenza Covid fece richiesta di accesso a un prestito obbligazionario erogato da Invitalia: poiché l’erogazione di quel presito era subordinato a un impegno alla capitalizzazione dei soci quale socia pur di ampia minoranza ho fatto ovviamente la mia parte e ho anche perso tutto l’investimento». Questo «ha coinciso con l’ingresso di mio figlio a lavorare col padre, ovvio che in casa, e non credo sia vietato dalla legge, mi parlava delle difficoltà che incontrava».

Inchiesta su chi mi accusa, ci sono registrazioni

Chi la accusa «non mi pare il più titolato» e comunque «fa riferimento a inverosimili oscure mie manovre dopo aver inutilmente tentato di costringermi ad accordi per me inaccettabili. Ma questo un tema a parte su cui non posso aggiungere altro perché sarà oggetto di apposita inchiesta giudiziaria che chiarirà anche grazie a registrazioni vocali le finalità che hanno ispirato chi ha attivato tutto ciò». Lo ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanché nel corso dell’informativa in Aula al Senato.

Tra critici chi mi chiede di prenotare in miei locali

«Mi fa sorridere che le critiche più feroci vengono da molti che in privato hanno tutto un altro atteggiamento nei miei confronti a cui a volte fa anche piacere magari chiamarmi per prenotare nei locali di intrattenimento che io ho fondato. Ma io sono felice di farlo, e mi fermo qui per carità di patria». ha detto Daniela Santanchè, intervenendo al Senato. «Ma voi - prosegue - lascerete che tutto questo accada impunemente o ci scandalizzeremo per come mi vesto per dove abito per le mie case per come conduco le aziende per i nomignoli che negli anni mi sono stati appioppati o per le mie amicizie o chiuderemo tutti e due gli occhi su questa sporca pratica io lo chiedo alla vostra coscienza».

La mia vicenda non accontenta chi chiede le dimissioni

«Esporrò comunque tutte le informazioni richieste, se avessi ricevuto un mai arrivato avviso di garanzia ve lo avrei detto, non sarebbe cambiato nulla rispetto a quanto sto per dirvi né la mia fiducia nella magistratura né le mie convinzioni sulla mia vicenda che, piaccia o non piaccia non è tale da accontentare chi chiede quotidianamente le mie dimissioni».

Se ho commesso errori ho pagato, giustizia funziona

«Io sono felice e mi fermo qua per carità di patria, per il resto se ho commesso errori ho già pagato, animata da una sola solida certezza: gli organi giudiziari italiani a partire da quelli fallimentari funzionano bene al di là dei tempi forse troppo lunghi».

Non ho nessuna multa da pagare

«Cosa resta alla fine: note di colore sul mio abbigliamento, per le case, per le mie amicizie, per i nomignoli che mi sono stati dati. Mi hanno anche accusato erroneamente di aver preso delle multe in sosta vietata quando le multe erano dell’arma dei carabinieri a cui avevo dato in comodato una mia auto per rinunciare ad una di scorta. Io no ho nessuna multa da pagare».

Da Report una non notizia su mia dipendente in Cig

«Dentro Visibilia spa c'era una dipendente part time. Sono stata accusata di aver usato le prestazioni della dipendente che invece era in cassa integrazione a zero ore. Di fronte alla contestazione tardiva della dipendente pur ritenendo le sue informazioni infondate ed essendo certa che lei non ha mai messo piede in Visibila, la società ha sanato la situazione considerandola in servizio senza che fosse pervenuta alcuna richiesta dagli enti preposti e prima della vicenda mediatica. Nessun altro dipendente ha sollevato questioni sulla cassa integrazione. La trasmissione televisiva (Report ndr) pensava di avere una non notizia bomba invece era una non notizia».

Mio patrimonio per risanare società, aspettavo plauso

«Per questa complessa operazione di risanamento» delle 4 società Visibilia «ho messo a disposizione il mio patrimonio, per tutto ciò mi sarei quasi aspettata un plauso e sfido chiuqnue a indicarmi un numero cospicuo di persone che impegnano tutto il patrimonio per salvare le aziende». Lo ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanché nel corso dell’informativa in Aula al Senato.

Fatto ricorso a misure a disposizione tutte imprese

«Ho fatto ricorso agli strumenti messi a disposizione di tutte le imprese dalle leggi ancora vigenti. Il mio progetto di ristrutturazione è molto più virtuoso di quello di altre aziende nelle stesse condizioni». Lo ha specificato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, durante l’informativa al Senato sul "caso Visibilia". «Essere un imprenditore e anche un politico non significa che sia proibito fare ricorso alle leggi vigenti, non ho avuto favoritismi ma nemmeno ci deve essere un’indebita penalizzazione ad personam», ha aggiunto.

Dopo articolo giornale sono io che chiedo risposte

«Dopo aver letto l’articolo del 'Domanì sono io che avrei bisogno di avere risposte e le chiedo con forza. E’ normale leggere su un giornale che sono indagata? E’ normale che un giornalista scriva cose secretate e ignote a me e ai miei avvocati?».

Per 30 anni dal mio gruppo mai nessuna accusa

«Per 30 anni dal mio gruppo nessuno mi ha mai accusato di nulla. Oggi i miei collaboratori sapranno portare avanti la società, essendo io socia di minoranza. Non ho avuto mai favoritismi e mai li ho cercati».

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