
È alle battute iniziali l’indagine dalla Procura di Milano che riguarda l’ipotesi di una presunta violenza sessuale da parte di Leonardo Apache La Russa, il terzogenito del presidente del Senato. L’indagine, coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella, è stata aperta nei giorni scorsi in seguito alla denuncia di una compagna di liceo del ragazzo, un poco più grande di lui: i due si erano persi di vista e quasi due mesi fa si sono ritrovati per caso in un locale milanese dove hanno trascorso la serata finita poi, a detta della ragazza, in modo drammatico.
Diversa la versione del giovane che ha definito una "scelta condivisa" quella di andare a casa sua: «Mi ha raccontato tante cose della sua vita a dimostrazione che era lucida». Il suo difensore, l'avvocato Adriano Bazzi, ha definito «fumosa» la ricostruzione della giovane. Toccherà ora agli uomini squadra mobile, a cui sono state delegate le indagini e che oggi hanno avuto un incontro con i magistrati, verificare quello che è accaduto tra il 18 e il 19 maggio scorsi con una serie di accertamenti tecnici, come la visione delle telecamere di sorveglianza piazzate nella via fuori dal locale, l’Apophis Club di via Merlo, o nei pressi dell’abitazione di La Russa, casomai avessero conservato qualche immagine utile, visto che sono trascorsi circa 50 giorni.
In queste ore si sta procedendo all’analisi del cellulare della 22enne e dell’amico di Leonardo che era ospite in casa La Russa (quello del figlio del senatore invece non è stato sequestrato anche per questioni giuridiche) per verificare i contenuti delle chat e i messaggi scambiati sui social. Tra domani e dopodomani la presunta vittima verrà sentita per raccogliere, con le garanzie previste dalla legge, la sua versione a cui vanno ancora trovati i riscontri. Versione che, tramite l’avvocato Stefano Benvenuto, ha messo nero su bianco in poche pagine depositate in Procura lunedì scorso. Quella sera intorno a mezzanotte era andata a ballare con un’amica nel locale esclusivo nel cuore di Milano.
Lì, dopo averne perso le tracce, ha rivisto Leonardo. Si salutano e poi, dopo due drink, ha riferito di non ricordare più nulla, ma di essersi svegliata «confusa» e «nuda» nel letto del ragazzo intorno a mezzogiorno. Alla richiesta di spiegazioni «mi disse 'siamo venuti qui dopo la discoteca con la mia macchina» e che "aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti" e che un suo amico, che stava dormendo» in un’altra stanza - lei ha precisato di non averlo mai visto ma che era uno dei dj della serata -, aveva «'avuto un rapporto con me a mia insaputa» (lui non è indagato).
Spaventata manda un messaggio all’amica che era con lei la sera prima per chiederle cosa fosse accaduto e se fosse stata drogata. «Stavi benissimo prima del drink - ha risposto - ho provato a portarti via ma non mi ascoltavi». Uscita dalla casa di La Russa, ha preso l’indirizzo e ha chiamato la madre che l’ha convinta a farsi visitare alla clinica Mangiagalli. I medici le hanno riscontrato una ecchimosi al collo, una ferita alla coscia e positività alla cocaina che aveva assunto prima di andare in discoteca. Inoltre è risultata positiva alle benzodiazepine. Ora andrà verificato se erano in quantità compatibile con l’uso abituale di tranquillanti che la giovane ha spiegato di assumere su prescrizione medica o se in dose superiore al punto da ipotizzare che sia stata stordita.
Ancora nessun commento