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Reddito di cittadinanza: a luglio stop per i nuclei senza disabili, minori e over 60. Ecco quando decade

A luglio si esaurisce la possibilità di avere la misura. Lo precisa l'Inps in una circolare richiamando la legge di Bilancio e ricordando che questa misura scade per tutti a fine 2023

La durata massima per l’erogazione del Reddito di cittadinanza alle famiglie nelle quali non ci sono minori, disabili o over 60 è di sette mesi, quindi a luglio si esaurisce la possibilità di avere la misura. Lo precisa l'Inps in una circolare richiamando la legge di Bilancio e ricordando che questa misura scade per tutti a fine 2023, mentre dal 2024 entreranno in vigore le nuove regole disegnate nel decreto di maggio. Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, ai sensi dell’articolo 1, comma 313, della citata legge n. 197/2022, si legge, la misura è riconosciuta ai beneficiari nel limite massimo di sette mensilità, in sostituzione di quanto previsto dall’articolo 3, comma 6, del decreto-legge n. 4/2019 (18 mesi, rinnovabili dopo un mese di sospensione, ndr)».

«Sono esclusi dalla previsione - si legge - i nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant'anni di età. Il richiamo operato dalla norma alla disabilità come definita ai fini dell’Isee comporta che sono esclusi dal campo di applicazione del comma 313 le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza».

«Per tali soggetti, oltre che per i minorenni e le persone con almeno sessant'anni di età, compresi i percettori di Pensione di cittadinanza, quindi, la durata della prestazione continuerà a essere quella indicata dal decreto 4/2019. In tutti i casi sopra richiamati, tuttavia, l’erogazione della prestazione non potrà proseguire oltre il 31 dicembre 2023. A decorrere dal 1° gennaio 2024, infatti, l’abrogazione degli articoli da 1 a 13 del decreto-legge n. 4/2019, prevista dall’articolo 1, comma 318, della legge di Bilancio 2023, comporterà l’eliminazione della prestazione».

Il diritto al reddito di cittadinanza, inoltre, decade se si rifiuta la prima offerta congrua di lavoro. E' quanto si legge nella circolare dell’Inps che chiarisce le disposizioni della legge di Bilancio sulla misura contro la povertà che si esaurirà alla fine del 2023. «La legge di Bilancio 2023 - si legge - è ulteriormente intervenuta sulla materia stabilendo che la decadenza dal Reddito di cittadinanza interviene dopo il rifiuto della prima offerta di lavoro congrua». L’offerta è ritenuta congrua se rispetta i principi di coerenza con le esperienze e le competenze maturate; distanza dalla residenza e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico; durata della disoccupazione; retribuzione superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazione in locazione. Il luogo di lavoro dell’offerta deve essere entro ottanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici.

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