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Saviano non è in palinsesto: è polemica. Il Pd: Giorgia Meloni militarizza la Rai

«Saviano non è in palinsesto», a dirlo, in un’intervista a Il Messaggero, è l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio. «Quindi avete applicato anche a lui il codice Facci?», chiede il giornalista. «Le ripeto: Saviano non è in palinsesto», aggiunge Sergio. «La scelta è aziendale non politica», spiega a chi gli fa osservare che Pd e M5s insorgeranno.

Spiega anche Sergio la scelta di nominare oggi tanti vicedirettori: «Perché siamo un’azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. E le dico di più, abbiamo anche invertito le proporzioni di genere con una presenza femminile di qualità che è del 60 % per quanto riguarda i vicedirettori».

Rai: incomprensibile scelta su Saviano, Meloni la militarizza

«Incomprensibile scelta di cacciare Saviano dalla Rai. Scelta scellerata che farebbe da contraltare a quella di eliminare la fascia condotta da Facci? Inquietano parecchio le scelte del governo Meloni che sta letteralmente militarizzando il servizio pubblico televisivo. Bruttissimo segnale anche nella lotta alla mafia nonchè perdita di prestigio internazionale per la Rai e per il Paese». Lo dichiarano i componenti Pd della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.

Fratoianni(Avs): sempre più simile alla tv di Budapest o Pyongyang

«Invece di affrontare lo scandalo dell’occupazione della Rai da parte della destra, i vertici di Viale Mazzini si preoccupano di cancellare Saviano. Scelte aziendali? Ma de che? Rai di tutto, di più? Assolutamente no, sempre più simile ad una tv di Budapest o di Pyongyang E’ davvero incredibile: in questo Paese si pone un problema di par condicio nel servizio pubblico radiotv, sempre più occupato dal governo e dalla maggioranza e cosa fanno i vertici Rai? Invece di affrontare questo scandalo pensano bene di equiparare la vicenda dell’impresentabile Facci con lo scrittore Roberto Saviano colpevole di esprimere le proprie idee sul ministro Salvini. Scelte aziendali? Ma de che?». Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. «E' un continuo di decisioni - prosegue il leader di SI - che andranno ad affondare la maggiore industria culturale del Paese, a mortificare migliaia di giornalisti e lavoratori dell’azienda, ad insultare milioni di telespettatori del nostro Paese. Rai di tutto, di più? Assolutamente no, - conclude Fratoianni - sempre più simile purtroppo ad una tv di Budapest o di Pyongyang. Lo rende noto l’ufficio stampa di SI Roma.

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