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Il suicidio di Luca Ruffino. Secondo gli inquirenti non aveva malattie gravi: solo piccoli problemi di salute

Intanto un amico dell’imprenditore ha dichiarato al Corriere della Sera di essere a conoscenza del fatto che Ruffino avesse scoperto nei giorni prima del suicidio di avere una recidiva di un tumore

Luca Ruffino non aveva nessuna malattia grave, solo piccoli problemi di salute. Lo ribadiscono gli inquirenti che si occupano dell’inchiesta per "istigazione al suicidio" aperta dalla Procura di Milano sulla morte del presidente di Visibilia. Un amico dell’imprenditore ha dichiarato al Corriere della Sera di essere a conoscenza del fatto che Ruffino avesse scoperto nei giorni prima del suicidio di avere una recidiva di un tumore. L’autopsia non è ancora stata fissata.

Il biglietto ai familiari: ultimi due anni faticosi

Scuse, saluti e un riferimento alla fatica degli ultimi due anni. È questo, in sintesi, a quanto si apprende da fonti giudiziarie, il contenuto di uno dei biglietti lasciato ai familiari da Luca Giuseppe Reale Ruffino, presidente di Visibilia Editore che si è ucciso sabato sera con un colpo di pistola nella sua abitazione a Milano. Poche righe per spiegare lo stress e la stanchezza di un periodo che durava almeno dal 2021. Dai primi accertamenti non emergono riscontri di malattie gravi, ma solo qualche problema di salute minore e comune. Né i familiari né il medico curante del manager erano a conoscenza di altre patologie. La procura indaga per il reato di istigazione al suicidio, un passaggio necessario per potere effettuare tutti gli accertamenti del caso. Tra questi, anche l’autopsia sul corpo di Ruffino, che è stata già disposta dal pm di turno Daniela Bartolucci, ma non ancora fissata. L’esame sarà eseguito nei prossimi giorni

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