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Strage di Brandizzo: "Era buono, amava la musica", così gli amici ricordano il messinese Kevin Laganà, la vittima più giovane. I parenti: "Non si può morire così"

L'operaio di 22 anni viveva a Vercelli e da 4 anni lavorava per la Sigifer

Era originario di Messina Kevin Laganà, la più giovane delle vittime del terribile incidente ferroviario in cui sono morti cinque operai che stavano lavorando sulla linea ferrata.

Laganà si era trasferito in Piemonte e viveva a Vercelli. Ventidue anni li aveva compiuti appena il mese scorso. Dopo aver terminato la scuola, nel 2019, aveva iniziato a lavorare per la Sigifer di Borgo Vercelli, che si occupa di armamento ferroviario in tutta Italia. Molto legato alla famiglia, soprattutto al fratello Antonino e al padre Massimo. La tragedia ferroviaria a Brandizzo, è avvenuta lungo la linea che collega Torino a Chivasso mentre gli operai stavano effettuando alcuni interventi di manutenzione quando sono stati investiti a 160km/h da una motrice per la movimentazione di vagoni.

Appassionato di musica, grande lavoratore, sempre pronto a dare una mano agli altri. Così i vicini di casa e amici descrivono Kevin. Sotto casa sua in cui viveva con il padre, a Vercelli, si sono radunati in tanti, ancora profondamente scossi per quanto accaduto. "Kevin era una persona solare, buona, indescrivibile - racconta una donna -, era sempre pronto a farsi in quattro per gli altri. Perdiamo una persona splendida". Su Facebook si moltiplicano i messaggi postati dai conoscenti della vittima: "Sei stata la persona più buona di questo mondo - recita uno dei tanti post -, ma a quanto pare qualcuno si è accorto che c'era un fiore splendido e ha deciso di coglierlo. Riposa in pace, ci hai lasciato troppo presto, ma ti vorrò bene per sempre".

"Non aveva paura di niente Kevin, lavorava di giorno e di notte. Da due anni aveva trovato questo lavoro". Sono le parole che Melania - che per Kevin Laganà era come una mamma - ha rilasciato a Repubblica. "Non erano figli miei, ma li ho cresciuti io Kevin e suo fratello - racconta - ho visto Kevin l'ultima volta ieri sera a cena, poi è uscito come sempre per lavorare. Non ho mai pensato che fosse un lavoro pericoloso, in teoria non lo è, quando fai manutenzione e non c'è nessuno sui binari. Io gli dicevo comunque di stare attento, ma sono cose che si dicono". Disperata anche la cugina Cinzia: "Come si fa a dire che erano a pezzi, sono persone non puzzle" sottolinea. "Era una persona meravigliosa, un ragazzo che ha sempre lavorato da quando aveva 18 anni - dice - ora dobbiamo dirlo al padre che non ci voleva credere". È arrabbiata Cinzia. "Sì, sono arrabbiata, non so chi abbia sbagliato ma cinque persone investite non sono un incidente. Cinque persone sono morte, è evidente che qualche errore è stato commesso".

Il cordoglio della Cisl Messina. «Vicino alla famiglia. Si aumenti l’impegno per la sicurezza sul lavoro»

«Attoniti e sconvolti per il gravissimo incidente sul lavoro in cui hanno perso la vita cinque operai a Brandizzo, nel torinese, tra cui il giovanissimo Kevin Laganà, figlio della nostra terra. Ci stringiamo attorno alle famiglie ed in particolare a quella dell’operaio di Messina». Sono le parole di cordoglio espresse dal segretario generale Antonino Alibrandi a nome della Cisl di Messina dopo l’incidente sul lavoro avvenuto questa notte nel torinese.
«Saranno le indagini a chiarire la dinamica – afferma Alibrandi – ma noi ci sentiamo di rilanciare ancora una volta un appello ad un maggior impegno sul fronte della sicurezza sul lavoro che anche nel nostro territorio mostra troppe falle che pesano sul futuro dei lavoratori. È una emergenza nazionale e va potenziata attraverso controlli, formazione e un coordinamento sinergico fra tutti coloro che hanno responsabilità sulla salute e sulla vita dei lavoratori».

Uil Messina: «Inaccettabile mattanza»

«L’inaccettabile mattanza di innocenti lavoratori caduti sul lavoro non si ferma e prosegue drammaticamente senza sosta. La morte di cinque operai travolti a Brandizzo da un treno che percorreva la linea Torino-Milano è inaccettabile e pone sempre più il tema della sicurezza sul lavoro come emergenza democratica per il nostro Paese nei confronti della quale è inammissibile il costante silenzio delle Istituzioni che viene sistematicamente squarciato soltanto per le espressioni di cordoglio successive alle innumerevoli tragedie sul lavoro. In tal senso, in un quadro di grande dolore e disperazione per quanto avvenuto la notte scorsa a Brandizzo, dobbiamo registrare che tra le cinque vittime innocenti di quest’ennesima strage vi è il giovanissimo lavoratore Kevin Laganà, operaio ventiduenne di Messina. In questo momento di enorme sofferenza desideriamo rivolgere alla famiglia Laganà la più profonda vicinanza e solidarietà della Uil Messina per una tragedia che scuote profondamente tutte le coscienze. Pertanto, non possiamo rassegnarci e rilanciamo con forza la necessità di fermare questa mattanza quotidiana di sfortunati lavoratori innocenti». Lo ha dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina.

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