Decreto anti baby gang, 30 milioni a Caivano e carcere più facile per gli under 18. Tutte le misure previste
C'è un vero e proprio giallo sulla norma, voluta dal ministro Eugenia Roccella, che prevedeva una "stretta" sui siti porno per i minori
Prima no, poi sì, e infine ancora no. C'è un vero e proprio giallo sulla norma, voluta dal ministro Eugenia Roccella, che prevedeva misure di certificazione dell’età per l’accesso ai siti hot e un incoraggiamento alle famiglie all’uso del parental control sui dispositivi in uso ai minori. La "stretta" sui siti porno, a quanto pare, non sarebbe stata inserita nel decreto legge anti baby-gang approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Il porno on line «produce danni alla salute perchè crea dipendenza e l’età di primo accesso a questi siti è ormai di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere la responsabilità educativa della famiglia, implementando il parental control. Ci sono app che però non sono usate. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un’icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla» ha detto la ministra della Famiglia Eugenia Roccella in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge Caivano.
Sarà, invece, più facile per i minori finire in carcere: si abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare, ma non c'è l’abbassamento dell’età per l’imputabilità.
Il Consiglio dei ministri ha inoltre nominato Fabio Ciciliano commissario alla riqualificazione di Caivano. Ciciliano, proveniente dai ranghi della Polizia di Stato, avrà il compito di gestire i 30 milioni di euro che il decreto legge approvato oggi destina per il piano di interventi volto a fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune campano.
Il decreto legge Caivano «prende spunto dalla presenza della premier Giorgia Meloni e di altri ministri una settimana fa in quel luogo dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l’Italia ed intende individuare un modello d’intervento che varrà nell’immediato per Caivano e poi, ricorrendone le condizioni, per altre aree degradate del Paese.
E’ un modulo che prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l’offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri» ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge Caivano.
Misure contro dispersione, mafia e spaccio
"Il decreto prevede anche la pena della reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola" ha detto il ministro Nordio nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri sul dl Caivano. La segnalazione da parte di un pm al procuratore per i minorenni che un ragazzo è coinvolto in un’associazione a delinquere di stampo mafioso o per traffico di stupefacenti, «non necessariamente come autore del reato», "potrà essere l’inizio per la perdita della potestà genitoriale" ha detto ancora Nordio, illustrando i contenuti del dl Caivano. «Non si è minimamente intervenuti sulla imputabilità del minore» ha sottolineato ancora Nordio, riferendosi alle ipotesi di un abbassamento a 12 anni. «Tutto questo sarebbe stato contrario all’utilità e non è stato fatto. Ci sarà il trasferimento degli ultra 18enni nelle carceri ordinarie solo in presenza di presupposti gravissimi» ha aggiunto Nordio, spiegando che accadrà se questi giovani adulti turbano l’ordine degli istituti, impediscono l’attività di altri detenuti, usano violenze e minacce e si avvalgono dello stato di soggezione che hanno indotto in altri detenuti. Il trasferimento non sarà automatico «ma soggetto all’autorizzazione del magistrato di sorveglianza».
Nel decreto legge Caivano si introduce «un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l’arresto in flagranza del minore» ha aggiunto detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «L'istituto dell’ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni» ha detto infine Piantedosi.
«Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie in cui in passato lo Stato ha preferito di occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perchè pericoloso. Io penso che quello di oggi è un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere» ha detto la premier Giorgia Meloni. «Il lavoro» per riqualificare Caivano "durerà qualche anno con una presenza cadenzata del governo, ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri "matton". Inviamo un commissario che possa parlare con tutti gli attori ed insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo» ha affermato la premier Meloni.
«Per i reati gravi c'è un ammonimento e la convocazione dei genitori che possono essere chiamati in causa per la mancata vigilanza per i minori, non c'è il tema di sbattere in galera i dodicenni. C'è la galera per l’arresto in flagranza di reato per i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Se oggi un ragazzo di 15 anni gira con un arma carica non si può arrestare. Non sono solo norme repressive, sono norme di prevenzione. Si è fatto scudo dell’uso di minori sempre più giovani e noi dobbiamo porre un freno».
Caricamento commenti
Commenta la notizia