Decreto anti baby gang, 30 milioni a Caivano e carcere più facile per gli under 18. Tutte le misure previste
Prima no, poi sì, e infine ancora no. C'è un vero e proprio giallo sulla norma, voluta dal ministro Eugenia Roccella, che prevedeva misure di certificazione dell’età per l’accesso ai siti hot e un incoraggiamento alle famiglie all’uso del parental control sui dispositivi in uso ai minori. La "stretta" sui siti porno, a quanto pare, non sarebbe stata inserita nel decreto legge anti baby-gang approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Il porno on line «produce danni alla salute perchè crea dipendenza e l’età di primo accesso a questi siti è ormai di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere la responsabilità educativa della famiglia, implementando il parental control. Ci sono app che però non sono usate. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un’icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla» ha detto la ministra della Famiglia Eugenia Roccella in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge Caivano.
Misure contro dispersione, mafia e spaccio
«Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie in cui in passato lo Stato ha preferito di occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perchè pericoloso. Io penso che quello di oggi è un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere» ha detto la premier Giorgia Meloni. «Il lavoro» per riqualificare Caivano "durerà qualche anno con una presenza cadenzata del governo, ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri "matton". Inviamo un commissario che possa parlare con tutti gli attori ed insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo» ha affermato la premier Meloni.
«Per i reati gravi c'è un ammonimento e la convocazione dei genitori che possono essere chiamati in causa per la mancata vigilanza per i minori, non c'è il tema di sbattere in galera i dodicenni. C'è la galera per l’arresto in flagranza di reato per i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Se oggi un ragazzo di 15 anni gira con un arma carica non si può arrestare. Non sono solo norme repressive, sono norme di prevenzione. Si è fatto scudo dell’uso di minori sempre più giovani e noi dobbiamo porre un freno».