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Covid, variante Pirola si diffonde in Gran Bretagna. Il Ministero italiano: test in ospedale ai sintomatici

La nuova variante del Covid detta Pirola e classificata come BA.2.86 inizia a diffondersi in Inghilterra ed è all’origine di un focolaio in una casa di cura nel Norfolk. E’ quanto si legge sul sito di Bbc News, secondo cui ci sono in tutto 34 casi confermati, di cui 28 all’interno della struttura per anziani. Per l’Agenzia della sicurezza sanitaria britannica (Ukhsa) è ancora troppo presto per trarre conclusioni sulla maggiore o minore gravità di Pirola rispetto alle precedenti varianti ma intanto viene mantenuta la situazione sotto controllo con particolare attenzione, come del resto si sta facendo anche all’estero. Rispetto ai 34 casi confermati attraverso il sequenziamento in laboratorio, per cinque persone è stato necessario il ricovero in ospedale. Ancora una volta la diffusione del virus riguarda le Rsa, che erano state un punto debole nella risposta al coronavirus in generale ma con particolari ricadute nel Regno Unito e le immancabili polemiche. Il governo ha recentemente annunciato che la campagna annuale per la vaccinazione contro il Covid e l’influenza, rivolta ai più vulnerabili come anziani e immunodepressi, sarà anticipata rispetto a quanto previsto a causa della nuova variante e inizierà la prossima settimana.

In Italia

Niente tamponi Covid per gli asintomatici che arrivano al Pronto soccorso, mentre per i sintomatici scattano i test, anche per la ricerca di altri virus (influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus). Lo indica la nuova circolare del Ministero della Salute, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia «esaminato l’attuale andamento clinico-epidemiologico». Previsto il tampone nei trasferimenti da una struttura all’altra e nelle Rsa. In caso di sintomi si indica di evitare l’ingresso nelle strutture sanitarie. Il test - continua la circolare del Ministero della Salute - è indicato anche per i pazienti che "dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato Covid-19, con esposizione negli ultimi 5 giorni». Inoltre, oltre all’indicazione per i visitatori e accompagnatori che presentano sintomi, di «evitare di accedere» alle strutture sanitarie», la circolare indica anche la necessità per gli operatori sanitari con sintomi compatibili con il Covid «di evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture».

Richiesta attenzione

«L'attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza». Lo afferma il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, che aggiunge: «Il ministero, nell’interesse primario della tutela dei cittadini più fragili, si muove in una duplice direzione: da una parte misure di protezione e prevenzione per la tutela e sicurezza sia dei pazienti che degli operatori, dall’altra predisposizione di una campagna di vaccinazione annuale che punti a proteggere coloro che in passato sono stati più colpiti da Covid: anziani, fragili, immunocompromessi».
L’ultimo rapporto evidenzia nella settimana dal 31 agosto al 6 settembre, 21.316 nuovi casi (in quella precedente erano stati 14.866); 94 deceduti a fronte dei 65 nella settimana scorsa; con un tasso di positività del 12,6% fronte del precedente dato del 10,5%.

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