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Lampedusa è un inferno: migliaia di migranti ammassati, tensioni al molo. Il parroco: “Sembra l'apocalisse”

Lampedusa, ormai da ore, è un inferno dopo l'ennesimo sbarco. Molte persone sono arrivate in condizioni precarie, con abiti sporchi di acqua di mare e carburante, e molti sono scalzi. Alcuni dei più deboli hanno accesso a poche barelle posizionate davanti ai cancelli.

La Croce Rossa segnala la presenza di numerose famiglie con minori e centinaia di bambini e adolescenti viaggiano da soli. Alcuni presentano ferite gravi, fragilità. Non mancano le donne in procinto di partorire, tra cui una giovane madre che ha dato alla luce una bambina all'alba. Molti sono stati portati al Poliambulatorio. Tuttavia, nell'hotspot, molti altri mostrano contusioni, fratture o gravi ustioni nascoste sotto ingombranti fasciature.

Tensioni al molo

Momenti di tensione al porto, dove agenti della Guardia di Finanza stanno cercando di contenere centinaia di migranti che chiedono di lasciare il molo. Gli agenti hanno effettuato anche una carica di alleggerimento sui migranti che tentavano di sfondare il cordone. In totale sono  6.762 i migranti sbarcati a Lampedusa (praticamente reclusi in una gabbia). Gli uni ammassati addosso agli altri: secondo Repubblica non c'è neanche lo spazio per cadere. Buona parte dei migranti, appunto, sono nell’hotspot e tanti altri, in gruppi, in più punti dell’isola, molo Favarolo soprattutto). Fra i presenti anche 257 minori non accompagnati.

Gli altri numeri dell'emergenza

Novecento migranti sono stati già trasferiti: 720 con il traghetto di linea Galaxy che sta viaggiando verso Porto Empedocle e 180 con volo Oim per Bologna. Entro la tarda serata, secondo quanto pianificato dalla Prefettura di Agrigento, altri 750 lasceranno Lampedusa: 300, già scortati dalla polizia, stanno per essere imbarcati sulla nave militare Sirio, 210 con il traghetto di linea Cossyra che all’alba di domani giungerà a Porto Empedocle, 150 con il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di finanza e poi entro le ore 22 altri 90 con il pattugliatore Avallone sempre delle Fiamme gialle. Prefettura e polizia stanno cercando di fare in fretta, il più possibile, per trasferire tutti i migranti presenti sull'isola.

Il dramma

Vi è anche chi porta ferite invisibili, come una giovane madre guineana che ha tragicamente perso il suo bimbo di cinque mesi mentre erano a un passo dalla salvezza. Quando la Guardia costiera è arrivata, il panico si è diffuso tra tutti a bordo del fragile guscio di ferro su cui viaggiavano, causando il naufragio della barca di latta. La madre e il suo neonato sono finiti in acqua, e quando sono riemersi, il bambino non respirava più. La madre ha continuato a stringere il piccolo corpicino, sia sulla motovedetta che li ha soccorsi, sia appena sbarcati al molo. Sono state necessarie ore di sostegno psicologico per farle affrontare la terribile perdita, poiché per lei era semplicemente inconcepibile. Anche lei si trova ora nell'hotspot.

La premier Meloni

«La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, è una coperta di Linus, la questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia, non vedo ancora risposte concrete». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Cinque minuti, in onda stasera su Rai1 a proposito della richieste Germania.

La riflessione

La situazione a Lampedusa è «tragica, drammatica, apocalittica. A Lampedusa non si smaltisce nemmeno la spazzatura, l’acqua per l’isola arriva dalla terraferma. La Croce Rossa ha scorte, ma se arrivano in 3.400 al giorno, tra di loro litigano anche per l’acqua. Siamo tutti in allerta e anche il vescovo è costernato». Lo dice il parroco dell’isola, don Carmelo Rizzo in una intervista al portale Stranierinitalia.it.

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