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Covid, Vaia: non possiamo reintrodurre l'isolamento. Il Tar conferma l'ordinanza sulle mascherine negli ospedali

Rispetto al Covid-19, «oggi non possiamo reintrodurre l’isolamento, ma insieme agli altri ministeri si deve stabilire che tipo di malattia Covid abbiamo davanti ora e serve un percorso interdisciplinare». Lo ha affermato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia, sottolineando all’ANSA che «c'è un problema medico legale che va risolto, al di là delle competenze del ministero della Salute».

«Dopo la fine dell’isolamento per decreto, ed in seguito alla fine della emergenza pandemica determinata dall’Oms, abbiamo bisogno di definire anche da un punto di vista medico legale cos'è oggi il Covid - ha spiegato in mattinata Vaia intervenendo al convegno "Lavorare in salute e sicurezza" promosso da Fp Cgil -. Lo parametriamo all’influenza e alle altre malattie infettive? Bene, ma su questo c'è bisogno di un dialogo interdisciplinare tra più ministeri».

Covid: Tar conferma ordinanza ministero su mascherine in ospedali

Nessuna sospensione cautelare dell’Ordinanza con la quale il ministero della Salute nell’aprile scorso, in tema di misure per il contenimento e la gestione dell’epidemia da Covid-19, ha imposto ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie pubbliche e private l’utilizzo delle mascherine all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi. Delegando alla discrezione delle direzioni sanitarie la decisione sull'utilizzo anche in altri reparti, e ai medici di medicina generale e pediatri l’utilizzo nei propri studi e ambulatori.

L’ha deciso il Tar del Lazio con un’ordinanza con la quale ha respinto una richiesta avanzata dall’Associazione Avvocati Liberi-United Lawyers for Freedom. Secondo l’associazione ricorrente, tra l’altro, «il potere di imporre un trattamento sanitario con dispositivi di protezione o con prelievi corporei» non atterrebbe alla discrezionalità del Ministro, bensì afferirebbe alla scelta del Legislatore. Il Tar, considerato che «ai fini dell’accoglimento dell’istanza cautelare è necessaria la sussistenza sia del fumus che del periculum», ha ritenuto che «a un primo esame proprio della presente fase, appare sussistere il profilo del fumus in quanto l’ordinanza in esame non sembra assistita dal requisito dell’urgenza e non è suffragata da un’istruttoria e una motivazione adeguate"; tuttavia «non è comprovata la sussistenza del periculum, posto che parte ricorrente non ha individuato specificatamente il pregiudizio grave ed irreparabile ma si è limitata a dedurre genericamente un ipotetico eventuale e generico "danno alla salute"».

Covid: in Toscana 1.973 nuovi casi e 11 decessi in una settimana

Negli ultimi sette giorni si sono registrati in Toscana 1.973 nuovi casi di Covid e 11 decessi: 5 uomini e 6 donne con un’età media di 83,9 anni (2 a Firenze, 1 a Prato, 1 a Massa Carrara, 4 a Pisa, 3 a Livorno). A oggi sono ricoverate in ospedale 212 persone (-6 rispetto alla settimana precedente), di cui 8 (+2) si trovano in terapia intensiva. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall’inizio della pandemia sale a 1.616.579. I deceduti sono 12.048. A oggi in 2.813 risultano ancora positivi. In 2.601 (+272 in più rispetto alla settimana precedente, più 11,7%) sono in isolamento a casa, perché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi. A livello provinciale, rispetto alla settimana scorsa Firenze registra 522 casi in più rispetto alla settimana precedente), Prato 119, Pistoia 170, Massa Carrara 100, Lucca 183, Pisa 258, Livorno 189, Arezzo 189, Siena 161, a Grosseto 75.

Portogallo: "Contro il Covid priorità vaccinare il più possibile"

«La prima priorità» nella campagna di vaccinazione che inizierà in Portogallo il 29 settembre «è quella di immunizzare quante più persone possibile ad alto rischio fin dall’inizio», poiché «il Covid-19 non sparirà». Lo ha affermato oggi l’epidemiologo Manuel Carmo Gomes, membro del Comitato tecnico portoghese per la vaccinazione contro il Covid-19, citato dall’agenzia Lusa. «Non ha senso illudersi che saremo in grado di fermare la circolazione del virus. Non c'è nessun paese al momento che abbia questa illusione», ha segnalato il professore della Facoltà di Scienze dell’Università di Lisona: «Quindi, la prima priorità è cercare di coprire quante più persone possibile che sono ad alto rischio nelle prime 10 settimane [della campagna di vaccinazione],» per prevenire malattie gravi e non sovraccaricare gli ospedali», ha aggiunto Manuel Carmo Gomes. Alla domanda se le persone più vulnerabili debbano indossare le mascherine di propria iniziativa in luoghi chiusi e affollati, l’epidemiologo ha affermato che si tratta di una "misura intelligente».

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